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Autovelox, sentenza Cassazione: come riconoscere quelli omologati e come fare ricorso contro le multe

Un recente verdetto della Corte di Cassazione ha determinato che le multe per eccesso di velocità emesse tramite autovelox non omologati devono essere annullate. Questa decisione potrebbe innescare una serie di ricorsi da parte di automobilisti multati ingiustamente. Il caso emblematico riguarda un avvocato di Treviso che ha ricevuto una multa per aver superato il limite di 90 km/h. Contestando la sanzione, la Cassazione ha confermato la sua posizione. L’avvocato Emanuele Ficara, specialista in ricorsi per violazioni del Codice della Strada, ha illustrato le modalità per presentare un ricorso in un’intervista a Repubblica.

Come presentare ricorso secondo l’avvocato Ficara

Ficara spiega: “L’omologazione garantisce che il dispositivo rispetti i requisiti tecnici richiesti dalla legge, permettendone la produzione in serie. L’approvazione, invece, è l’autorizzazione del prototipo in base a standard definiti.” Se non viene controllato che tutti i dispositivi abbiano le stesse caratteristiche, potrebbero esserci discrepanze nelle misurazioni della velocità.

L’importanza di verificare la multa

Quando si riceve una multa, è essenziale esaminarla attentamente per valutare se procedere con un ricorso. “È utile anche consultare internet per verificare se esistono sentenze precedenti relative a quell’autovelox,” consiglia Ficara. È possibile richiedere accesso agli atti per verificare se l’autovelox è omologato, e talvolta il Comune può rendere queste informazioni disponibili online.

Due modalità di ricorso

Se l’autovelox risulta non omologato, esistono due opzioni per il ricorso. “La prima consiste nel rivolgersi al prefetto entro 60 giorni dalla notifica della sanzione, sebbene ci si rivolga alla stessa amministrazione che ha emesso la multa,” chiarisce Ficara. Questo metodo è gratuito, ma se il ricorso viene respinto, la multa raddoppia. In caso di successo, il Comune copre le spese legali e i rimborsi. L’alternativa è presentare il ricorso al giudice di pace, a cui può rivolgersi direttamente il cittadino o tramite il suo avvocato.