Si fa un gran parlare delle riforma del Fisco, come accade con ogni nuovo governo. Eppure le cose sembrano non cambiare mai, con la conseguenza che a rimetterci sono sempre gli stessi: il ceto medio e i poveri cristi onesti. A tal proposito una proposta importante l’ha lanciata, dalle colonne de LaVerità, Paolo Del Debbio, conduttore di “Dritto e rovescio“, su Rete4. Del Debbio ricorda come la più importante riforma fiscale fatta in Italia dal 1948 a oggi fu quella del governo De Gasperi VI, nel 1951. Essa fu preceduta e accompagnata dalla sistemazione degli arretrati fiscali dei contribuenti. “Perché non farlo anche oggi?”, si chiede il giornalista. Che propone quindi un condono che metta una pietra sopra al passato. Scrive Del Debbio: “Perché non proporre con tutta chiarezza una riforma fiscale complessiva e un condono tombale, definitivo, col quale archiviare il passato, incassare un bel po’ di soldi e ripartire sul pulito prevedendo norme capestro contro l’evasione fiscale da ora in poi?”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Uno dei problemi dell’Italia, infatti, risiede sì nell’evasione, ma anche al caos estremo che domina, ancora oggi il sistema tributario. I cittadini sono infatti immersi in un labirinto di norme, cavilli, regolamenti organizzativi quasi indecifrabili ed ereditari addirittura dall’Ottocento. Del Debbio propone quindi un nuovo “patto fiscale complessivo con i contribuenti”. Per fare questo, il conduttore di “Dritto e Rovescio” sostiene che ci voglia “molta fiducia nei cittadini, nei contribuenti”, e che tale coraggio e tale fiducia verranno ampiamente ripagate. Perché non rifarlo oggi? “Se non sbaglio a oggi il governo ha fatto 19 condoni, cioè si è esposto per 19 volte al pubblico «ludibrio» dell’opposizione e dei radical chic che sono noti evasori. Perché non farne uno universale, definitivo e tombale?”. (Continua a leggere dopo la foto)
Conclude Del Debbio il suo ragionamento-proposta: “Tra l’altro – e certo non è una ragione marginale – questo governo ha un bisogno esiziale di quattrini anche, e soprattutto, per proseguire con una pregevole, giusta ed equa riduzione del peso del cuneo fiscale. Non importa cosa dice e cosa dirà l’opposizione, i commentatori che frequentano i salotti degli evasori milionari. Non conta nulla salvo il progetto complessivo e ovviamente pluriennale ben spiegato ai cittadini sotto forma di un vero e proprio patto fiscale tra Stato e contribuente, oggi inesistente, opaco, confuso, frammentato, ormai da qualche decennio”. Chissà che Meloni e il governo non raccolgano l’appello. Intanto, però, insorgono le opposizioni, accusando il giornalista e la destra di favorire gli evasori. E promettono già le barricate qualora il governo dovesse davvero considerare questa possibilità.