Mancano ormai due giorni ai ballottaggi e come prevedibile, la politica italiana guarda con apprensione al voto di domenica prossima.
Il primo turno delle elezioni amministrative 2016 si è chiuso in alcune città con un vantaggio netto del centrosinistra (De Magistris a Napoli seppur da indipendente di sinistra, Merola a Bologna e Fassino a Torino). In altri casi è stato il Movimento 5 Stelle a prevalere, come nel caso di Roma in cui la pentastellata Virginia Raggi ha chiuso il primo turno con oltre dieci punti percentuali di distacco dal rivale Roberto Giachetti del Pd.
Situazione molto più indecisa invece a Milano, laddove Sala (centrosinistra) e Parisi (centrodestra) hanno chiuso con un vantaggio del primo sul secondo di appena un punto percentuale.
Cosa accadrà con la resa dei conti di domenica 19 giugno, dunque? Tutto è in sospeso, soprattutto nelle città in cui il M5S è fuori dai giochi – come a Bologna, Milano e Napoli – e per cui ci si chiede dove potrà spostarsi il suo elettorato. Ma è incognita anche a Roma, sebbene la vittoria della Raggi abbia molte più possibilità rispetto a un eventuale exploit del rivale Giachetti, soprattutto dopo gli endorsement per la bella Virginia da una parte del centrodestra che contribuiscono a rafforzare il 35% ottenuto al primo turno.
E poi ci sono altre decine di comuni non così sotto i riflettori dai media ma altrettanto cruciali per definire complessivamente lo scenario di Paese che si sta delineando. E mentre il Governo si dice del tutto impassibile dinanzi ai risultati, gli analisti tengono fede alla loro linea: quella secondo la quale i ballottaggi di domenica non potranno non influenzare il decorso del Governo Renzi.
Viviana Bottalico