“Ci sono tantissime abilità che un bambino in età prescolare deve ancora imparare. Queste richiedono un’interazione sociale che non sempre si verifica davanti a uno schermo a due dimensioni”. Questo è quello che dichiara Elizabeth Sowell, PhD e direttrice del Laboratorio di sviluppo cognitivo e di neuroimaging dell’Ospedale dei bambini di Los Angeles al sito WebMD.
In effetti ciò che preoccupa i genitori di nuova generazione è quale approccio devono tenere verso i bambini e le nuove tecnologie.
Siamo abituati a controllare il nostro cellulare mille volte al giorno, a guardare contenuti video su numerosi dispositivi, ad usare mezzi elettronici per svolgere numerose azioni nella nostra vita quotidiana.
É vero, un buon utilizzo dei dispositivi digitali e della televisione fa parte del buon senso di una famiglia. Ma se i genitori stessi ne fanno un uso spropositato mezzi, allora questi dovranno essere limitati laddove ci sono situazioni improprie o scorrette.
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Cosa dicono gli esperti
Secondo l’American Academy of Pediatrics (AAP), esistono nuove regole in merito: si vieta ai bimbi al di sotto dei sei anni l’utilizzo di schermi per un tempo illimitato, che va ridotto al massimo una o due ore al giorno. La regola comprende tutto, dalla tv, all’ipad, passando per i telefonini e via dicendo.
Stare davanti ad uno schermo, visualizzare video e contenuti digitali, secondo le statistiche, comporta l’alzamento della percentuale del rischio di obesità, di ritardi nel linguaggio o di problemi una volta entrati nel percorso scolastico obbligatorio.
Insomma, mettere un limite serve per creare una sorta di abitudine sana, in modo tale che i più piccoli sanno cosa da guardare, quanto e come.
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Le regole
La fruizione dei contenuti digitali non è sbagliata a prescindere: ci sono molti cartoni animati e filmati educativi che stimolano la conoscenza e un approccio facilitato nel mondo dei new media. I bimbi che vivono nella nostra epoca sono bambini che hanno a che fare le nuove tecnologie fin dalla nascita. Per questo poche ma sane abitudini possono aiutare nell’approccio:
ad esempio, avvertire il bambino quanto tempo potrà stare davanti allo schermo;
mettere un timer nel momento in cui finirà, o delle scritte proprio sopra gli schermi che sottolineino quanto tempo ci si possa dedicare;
selezionare i contenuti in maniera appropriata, in base all’età del bambino, in modo tale che anche lui si senta a proprio agio con il contenuto digitale con il quale interagisce.
Infine, aiutarlo nella selezione e nell’utilizzo, al fine di far comprendere anche a lui una giusta ed adeguata fruizione, fa comprendere ai genitori le potenzialità positive della tecnologia.