Si partirà a maggio. O almeno si spera. Con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, la legge sulla fibra ottica, approvata lo scorso 15 febbraio, entra finalmente in vigore. La norma recepisce le decisioni prese tempo fa in ambito europeo e dovrebbe rilanciare gli investimenti, così da riportare l’Italia al passo con i tempi.
L’utilizzo di tecniche di scavo innovative e a basso impatto ambientale, l’accesso alle infrastrutture preesistenti, tassazione per l’occupazione di suolo pubblico, rimozzione delll’obbligo di registrazione al catasto come opere immobili. Sono questi i principali punti di una legge attesa da tempo. Inoltre, la legge prevede l’abbattimento dei costi delle operazioni di istallazione e una serie di facilitazioni per l’accesso alle proprietà pubbliche o private da parte degli operatori di TLC.
Enel pronta a partire
Con l’installazione di 30 milioni di contatori di nuova generazione, l’Enel si lancia sul mercato. L’amministratore delegato di Enel Francesco Starace – fresco del premio “L’uomo dell’anno” dello storico magazine del settore energetico Staffetta Quotidiana – ha annunciato di voler portare la fibra ottica nelle aree “non a fallimento di mercato” (zone A e B), le aree in cui ci sarà grossa richiesta di servizio. Insomma, si partirebbe dalle grandi aree metropolitane. I piccoli centri (le zone C e D), dunque, dovranno aspettare. Pensare di portare la banda larga in ogni casa è un’idea ancora troppo azzardata.
L’Enel ha poi annunciato la creazione di Open Fiber, una società dedicata, e ha ventilato la collaborazione con grandi nomi della TLC italiana. Per il momento i nomi papabili sono Wind, Vodafone e la meno conosciuta Metroweb. Ma per conoscere i dettagli dell’operazione bisognerà attendere il 22 marzo, il giorno del prossimo cda Enel.