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Il medico eroe contro Draghi: “Come può ringraziare la Libia per i salvataggi dei migranti?”

Pietro Bartolo oggi è eurodeputato, ma agli occhi di tutti è ancora il medico eroe che salvava migranti. Ed è con quella stessa morale e filosofia di vita che ha deciso di entrare in politica, per continuare a salvare vite. Ed è per questo che si è scagliato duramente contro le parole del premier Draghi pronunciate in Libia: “Sono rimasto sinceramente deluso dalle parole del premier Draghi sull’operato della Libia in tema di migranti”, afferma in un’intervista a TPI. Draghi a Tripoli, in conferenza stampa dopo l’incontro con Abdul Hamid Dbeibah, il primo ministro ad interim del governo di transizione nato pochi mesi fa grazie all’intervento dell’ONU, ha infatti espresso “soddisfazione per quello che la Libia fa per i salvataggi” dei migranti in mare.

Draghi ha anche affermato che “il problema non è solo geopolitico è anche umanitario”. Durante la sua prima visita ufficiale all’estero, Draghi ha aggiunto che l’Italia presta aiuto e assistenza alla Libia nel salvataggio dei migranti e che “è uno dei pochi, forse l’unico paese che continua a tenere attivi i corridoi umanitari”. E qui è intervenuto Bartolo: “Il presidente del Consiglio italiano ha fatto bene a recarsi in Libia per colloqui con la nuova dirigenza del Paese. La stabilizzazione di quel Paese è un obiettivo fondamentale per tutta l’area del Mediterraneo. Si resta, però, interdetti se non stupiti per l’affermazione del presidente Draghi quando sostiene che “sul piano dell’immigrazione noi (Italia, ndr) esprimiamo soddisfazione per quello che la Libia fa nei salvataggi e nello stesso tempo aiutiamo e assistiamo la Libia”, dice Bartolo.

“È giusto anche curare gli interessi economici”, aggiunge Bartolo a TPI, “perché così facendo si aiuta il Paese a rialzarsi dalla profonda crisi che lo percorre ormai da tempo, ma non si può negare cosa sia accaduto in questi anni con la guardia costiera libica: ci siamo dimenticati di tutti i respingimenti? Ci siamo dimenticati che il Paese non è sicuro? Ci siamo dimenticati delle condizioni in cui vengono tenuti i migranti nei lager libici?”.

“Cosa fa la Libia per i salvataggi? A noi risulta che, quando opera, e in molte occasioni supportata dalla logistica dell’europea Frontex, la Libia riprenda i migranti in fuga e li riporti nei centri di detenzione, veri e propri lager. Mi sarei atteso dal presidente Draghi, pur in un contesto delicato come la prima missione, un atteggiamento più aderente alla realtà e orientato a sottolineare l’urgenza di garantire in Libia il rispetto immediato a categorico dei diritti umani. Ci si augura che il presidente abbia l’opportunità di chiarire ed illustrare al più presto possibile qual è la posizione ufficiale del governo”.

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