La notizia che il governo Draghi sarebbe intenzionato ad introdurre il tampone obbligatorio anche per i vaccinati per entrare in luoghi affollati scuote il mondo scientifico. La professoressa Antonella Viola si dice nettamente contraria a questa ipotesi che rappresenterebbe un assist per i no vax. Sulla stessa linea si pone anche Matteo Bassetti. L’infettivologo dell’ospedale San Martino di Genova non solo la ritiene una scelta sbagliata, ma insiste al contrario sulla vaccinazione obbligatoria. Bassetti però lancia pesanti accuse sul fatto che si stiano contando in modo errato i malati di Covid.
“Io sento in questi giorni le tesi più disparate, come mettere i tamponi obbligatori per andare allo stadio anche a chi ha ricevuto tre dosi di vaccino. Sono tutti provvedimenti cosmetici”, dichiara senza peli sulla lingua Bassetti su Cusano Italia Tv. “L’unico provvedimento che bisognerebbe prendere con urgenza sarebbe quello di rendere il vaccino obbligatorio, approfittando di queste due settimane di chiusura delle scuole per vaccinare chi non è ancora vaccinato – questa la proposta dell’infettivologo – Dopodiché bisognerebbe dare la possibilità a tutti di vaccinarsi in strutture aperte senza prenotazione e dire che dal 10 gennaio chi non è vaccinato paga una sanzione”.
“Non si tratta di imporre un tso come qualcuno dice. Si tratterebbe di porre una sanzione amministrativa. – specifica Bassetti – È stato giusto imporre l’obbligo a sanitari, docenti e forze dell’ordine. Ma ora più che procedere per categorie di lavoratori, bisognerebbe procedere per fasce d’età, dai 40 anni in su, dove il virus picchia molto duro. Chi ha più di 40 anni per poter uscire e andare a lavorare dovrebbe essere vaccinato. Io come medico dico che ci vorrebbe l’obbligo vaccinale. Poi decidere come applicarlo spetta ai politici. Almeno qualcosa lo facciano loro”.
“Purtroppo noi stiamo contando come malati Covid dei pazienti che non sono Covid. – aggiunge poi a sorpresa Bassetti – Io l’ho segnalato da tempo al ministero della Salute che si stanno facendo dei conti assolutamente sbagliati. Se viene contato il malato Covid che va in rianimazione esattamente come un malato di altra patologia che ha un tampone positivo, vuol dire che viene fatto un conto solo per giustificare alcune misure. La situazione non è di emergenza. Dobbiamo dirlo forte è chiaro. È di emergenza per i non vaccinati. Ma per quanto riguarda i vaccinati che entrano in ospedale con tampone positivo è evidente che questi andrebbero scorporati dal computo totale dei malati Covid”. Conclude.
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