37 anni professandosi innocente. Ora, con lo spettro dell’ergastolo all’orizzonte, Cesare Battisti ha però deciso di cambiare strategia. Confessando, così da allontanare quei pregiudizi e quelle condizioni imposte dalla legge che rendono impossibile la concessione di qualche beneficio. Ammettere di aver commesso delitti e rapine non cambierà la sorte dell’ex terrorista dei Pac: la pena all’ergastolo potrebbe rimanere tale. Ma quello che potrebbe cambiare è la tipologia di ergastolo.
Come spiega Il Messaggero, infatti, nei confronti del terrorista è stato disposto un ergastolo di tipo ostativo, ovvero quello che impedisce ai condannati per mafia e terrorismo di accedere a qualunque vantaggio previsto dall’ordinamento penitenziario. L’articolo 4bis che lo disciplina, prevede che ” permessi premio e l’assegnazione al lavoro esterno possano essere concessi ai detenuti purché siano stati acquisiti elementi tali da escludere l’attualità di collegamenti con la criminalità organizzata, terroristica o eversiva e anche nei casi che l’integrale accertamento dei fatti e delle responsabilità renda comunque impossibile un’utile collaborazione con la giustizia”.
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Il ragionamento, quindi, sembra chiaro: se tra dieci, dodici anni, Battisti vuole immaginare di ottenere la libertà vigilata e la possibilità di lavorare fuori dal carcere deve mostrare alla giustizia un ravvedimento. E probabilmente è questa la ragione per la quale ha deciso di confessare. Lasciando il dubbio che di pentimento nel suo cuore, in realtà, non ci sia nemmeno l’ombra.
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Davanti al capo dell’antiterrorismo di Milano e al pm ha parlato delle sue colpe, ha dato una lettura politica del periodo, degli anni di piombo e delle ripercussione sul 68, ma si è ben guardato dal coinvolgere possibili complici. “La finalità – scrive il Messaggero – è di far crollare il muro di diffidenza che lo circonda, dopo anni di fughe e di prese in giro. Per questa ragione ha scelto un avvocato che conosce bene il mestiere, che ha difeso anche Renato Vallanzasca”.
Il terrorismo, gli omicidi, le evasioni e i segreti: tutta la storia di Cesare Battisti