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Draghi e la lezione ai populisti: il vero sovranismo è l’Euro

Mario Draghi celebra l’anniversario dei venti anni di Euro davanti all’Europarlamento di Strasburgo, e chiede di più ai singoli Stati sul fronte dell’integrazione, perché “insieme siamo più forti”. La moneta unica è “la più tangibile rappresentazione dell’integrazione europea” per i cittadini dell’Ue. “In alcuni Paesi non tutti i benefici dell’euro sono stati realizzati in pieno. In parte, ciò si deve al fatto che riforme a livello nazionale sono necessarie, e lo sarebbero in qualsiasi sistema monetario, per produrre una crescita sostenibile”.

“In parte, è dovuto al fatto che l’unione economica e monetaria resta incompleta”. Draghi sottolinea che grazie all’euro sono arrivati “due decenni di stabilità dei prezzi”, che hanno restituito alla gente la “fiducia nel valore dei propri risparmi”, che è “una delle condizioni della prosperità”.

Le economie europee sono oggi “integrate a un punto che non era immaginabile” quando l’Euro è stato pensato. Inevitabile un riferimento indiretto ai tanti che in nome della sovranità monetaria, chiedono di abbandonare l’euro. “La maggior parte delle sfide sono globali e possono essere affrontate solo insieme: è questa unione che esalta la capacità dei singoli paesi di mantenere la sovranità sulle questioni rilevanti, la sovranità che altrimenti andrebbe persa in questo mondo globale”.

“È proprio in questo senso che la moneta unica ha dato a tutti i membri della zona euro la propria sovranità di politica monetaria, rispetto agli accordi monetari preesistenti”.

Secondo Draghi “non c’è alternativa” a un futuro di maggiore integrazione europea, “molto lavoro deve essere ancora fatto”. In questo il Parlamento europeo ha un “ruolo fondamentale” nel guidare e disegnare il futuro dell’Ue. “Oggi – conclude Draghi – il nostro dovere i completare quello che abbiamo avviato due decenni fa”.

Accanto a Draghi, oltre al presidente dell’Aula Antonio Tajani, anche l’ex presidente della Bce Jean-Claude Trichet, il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno, il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker e il presidente della Commissione Econ dell’Aula Roberto Gualtieri.

 

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