Beatrice Aurora ha solo 1 mese di vita ed è una piccola guerriera che risiede con la famiglia a Fiorano al Serio, nel cuore di quella Val Seriana sconvolta dal coronavirus. Subito dopo il parto, la bambina ha avuto i primi sintomi del Covid-19, e così ha subito un lungo ricovero all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, lontana da mamma Marta, papà Marco e dai fratellini Ilaria, Chiara e Gabriele, di 11, 10 e 7 anni. Adesso, però, Beatrice Aurora, è tornata a casa dopo 20 giorni. Mamma Marta ha già perso lo zio e il nonno: “Avevano 73 e 88 anni. Antonio era l’unico bisnonno rimasto a Beatrice e ai suoi fratellini, ma per via dei ricoveri prima e della sua malattia poi non è riuscito a vederla”, racconta la donna a Fanpage.
Un dettaglio nel racconto di Marta restituisce la gravità della situazione vissuta nella Bergamasca: “Abbiamo almeno la fortuna di sapere dove sono i corpi dei nostri cari, che in quelle bare ci sono loro. Purtroppo invece c’è gente che non trova i defunti, perché sono talmente tanti che non si riescono a recuperare”. Marta, anche grazie all’arrivo di Beatrice, vuole però dare un messaggio di speranza a tutta la sua terra: “Ce la facciamo, grazie anche a chi sta lavorando negli ospedali”.
Unica ombra nella loro storia il fatto che, nonostante anche Marta e il marito Marco abbiano accusato i sintomi da Covid-19, nessuno ha fatto loro il tampone: “Nonostante la febbre nessuno ci ha fatto il tampone, siamo stati isolati in casa e abbiamo mantenuto le distanze con i nostri figli con comprensibili difficoltà”. Beatrice è tornata a casa lo scorso 23 marzo, ma ancora i fratellini non l’hanno potuta abbracciare.
“Stiamo aspettando il risultato del tampone che dovrà confermare la negatività al Covid-19 per vedere se riusciamo a togliere le mascherine. La tensione fin quando non ci dicono il risultato è tanta, ma speriamo che presto gli altri fratelli possano abbracciare la sorellina, come desiderano da ormai oltre un mese”.
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