“Lui mi ha provocato”. Il “lui” in questione è un 13enne. Quello che parla un adulto, consigliere della Lega, che ha ha reagito alla “provocazione” con una testata. I genitori del ragazzino hanno dunque denunciato ai carabinieri Ferdinando Biella, leghista di Bellusco (Monza), accusandolo di aver colpito con una testata loro figlio, fratturandogli il setto nasale, per un petardo lanciato vicino a casa sua, a Bellusco (Monza).
Secondo il loro racconto, il ragazzino si trovava all’esterno dell’abitazione del consigliere insieme ad altri due coetanei. Uno, stando alle parole degli stessi ragazzini, sarebbe stato a sua volta aggredito a schiaffi e calci dallo stesso consigliere, mentre l’altro, un nordafricano, sarebbe stato apostrofato per la sua nazionalità. Difficile da non credere…
Il tredicenne, medicato in ospedale, è stato dimesso con una prognosi di sette giorni per la frattura. Le altre due coppie di genitori stanno valutando se sporgere o meno denuncia. L’accaduto e le dichiarazioni dei ragazzi sono ora al vaglio dei carabinieri, così come quelle di alcuni testimoni. Al Corriere ha poi parlato lo stesso Biella dando la sua versione dei fatti…
“Chiedo scusa, a mente fredda non rifarei quello ho fatto, ma dopo 40 giorni di insulti e petardi lanciati in giardino e contro la porta della mia abitazione ho perso il controllo. Stavo guardando la partita Chievo-Roma in tv, quando ho sentito esplodere un petardo in giardino. Sono uscito e ho visto un gruppo di una decina di giovani poco distanti”.
“Ho urlato di lasciarmi in pace, ma uno si è staccato e mi ha affrontato. Siamo arrivati a pochi centimetri di distanza, le teste si sono toccate, poi lui mi ha tirato un calcio e ho reagito sferrando un pugno. Sono stato provocato e aggredito per primo. È dal 31 dicembre che va avanti questa specie di persecuzione”.
“Una, due volte la settimana si fanno vivi e tirano petardi che sembrano delle bombe carta. Mia moglie è invalida al 100%. Ha bisogno di riposo e di tranquillità. Ho sbagliato, ma col loro comportamento mi hanno portato all’esasperazione”.
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