Era una delle richiesta più forti di Renzi: che il premier Conte cedesse la delega ai Servizi Segreti. E alla fine così è stato. Conte ha scelto un suo fedelissimo, l’ambasciatore Pietro Benassi, attuale consigliere diplomatico del premier. Il Consiglio dei ministri convocato in serata da Conte e terminato intorno alle 23 ha ufficializzato l’assegnazione della delega. Benassi era uno dei nomi più accreditati. Il Fatto Quotidiano ha ricostruito il suo profilo: “Romano, 63 anni a giugno, è stato ambasciatore a Berlino fino a giugno del 2018, prima di essere chiamato a Palazzo Chigi dal premier Conte come suo consigliere diplomatico. Con l’assegnazione della delega ai servizi segreti si sblocca anche l’impasse per altre nomine, legate ai “vice direttori” dell’intelligence interna, esterna e del Dis”.
Benassi è una scelta con cui Conte non cede su un punto: destinare la delega ad una personalità di massima fiducia. “Una fiducia costruita nei due anni e mezzo di lavoro a Palazzo Chigi di Conte con il suo consigliere diplomatico. Già nel governo M5s-Lega che Benassi fa valere il suo curriculum europeista e merkeliano. Forte del suo rapporto con Angela Merkel, Benassi ha avuto un ruolo fondamentale nell’avvicinare Conte alla cancelliera tedesca, cementando un rapporto grazie al quale la Germania è stata solidamente dalla parte dell’Italia nella difficile trattativa sul Recovery Fund a Bruxelles l’estate scorsa”.
Ed è stato lo stesso ambasciatore ad avere avuto ancora un ruolo di primo piano nel portare il premier a sostenere la cosiddetta maggioranza Ursula per la nascita dell’attuale Commissione europea guidata dalla Von der Leyen. “Prima di essere ambasciatore a Berlino (dal 2014 al 2018) e di fungere da capo di gabinetto alla Farnesina, Benassi è stato ambasciatore a Tunisi, dal 2009 al 2013, ovvero nei turbolenti mesi della Primavera araba. La sua carriera inizia al dipartimento affari economici della Farnesina, per poi fare tappa a Cuba e a Varsavia. E’ stato anche capo di gabinetto dei ministri degli Esteri Emma Bonino e Federica Mogherini”.
Con Conte, invece, è a Bruxelles che Benassi affronta i dossier più delicati, da quello dell’immigrazione, alla manovra – invisa dai falchi – in cui furono varati reddito di cittadinanza e quota 100. Fino all’ultima sfida del Next Generation Ue. A lui, ora, spetterà guidare uno dei rami del governo finito più nel mirino dell’opposizione e di Iv. A cominciare dal caso della missione segreta in Italia del General Attorney dell’amministrazione Trump William Barr per il caso Russiagate”.
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