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Beneficenza e detrazioni fiscali: donare fa bene al prossimo e risparmiare sulle tasse

Fare beneficenza si sa fa bene al prossimo, ma in pochi sanno che può far bene anche al portafoglio. Già perché da molti anni il Fisco dà una mano concreta a chi finanzia il mondo del volontariato, facendo risparmiare il contribuente generoso sulla spesa delle tasse. Il panorama delle disposizioni è assai vasto e prevede incentivi che variano in funzione dei soggetti beneficiari e delle fattispecie a cui sono destinati i contributi versati. Inoltre bisogna tenere a mente che una stessa organizzazione di volontariato può assumere diversa qualificazione (Onlus, Ong) e possono quindi variare a loro volta i benefici previsti per chi la finanzia.

Il Volontariato
Il settore della beneficenza è molto ampio, e il ramo del volontariato risulta quello più vasto, perché racchiude in se migliaia di grandi e piccole associazioni, a loro volta laiche o religiose, che in molti casi vanno a supportare l’insufficiente intervento pubblico in tema di assistenza alle persone, tutela ambientale e molto altro ancora. Un mondo che si regge certamente sul lavoro volontario, ma che il Fisco decide di premiare in diversa misura in quanto non potrebbe svolgere la propria funzione se senza il sostegno finanziario di milioni di cittadini. In particolare, sono detraibili nella misura del 26% su un importo massimo di 30.000 euro, le erogazioni liberali in favore delle Onlus, delle iniziative umanitarie, religiose o laiche, gestite da fondazioni, associazioni, comitati ed enti nei Paesi non appartenenti all’Ocse, comprese le somme versate alle Onlus per le adozioni a distanza. Da ricordare che i pagamenti devono essere effettuati tramite banca o posta (assegni, bonifici) o con carte di credito, di debito o prepagate.

Recentemente è stata anche introdotta la detrazione del 30% (su un limite massimo di spesa di 30.000 euro) per le erogazioni liberali in denaro o in natura a favore delle Onlus e delle associazioni di promozione sociale (Aps). In aggiunta c’è anche la possibilità di far salire l’aliquota al 35% per i versamenti alle organizzazioni di volontariato. Bisogna però ricordare che a fronte di una stessa erogazione liberale non si può fruire contemporaneamente di più di una agevolazione ed inoltre non ci si può avvalere di più di una fattispecie detraibile presente in dichiarazione dei redditi con il codice 61, 71 o 76 o deducibile nel rigo E36. Quest’ultima fattispecie, in particolare, consente dal 2018 di dedurre, nel limite massimo del 10% del reddito complessivo le erogazioni in favore di enti di beneficenza quali: Onlus; organizzazioni di volontariato; associazioni di promozione sociale. Di solito la deduzione è più conveniente della detrazione per i redditi superiore a 28.000 euro, quindi è bene prestare attenzione allo sconto da chiedere.
Le Ong
Per quanto riguarda le organizzazioni non governative, i contributi e le donazioni corrisposte in loro favore sono deducibili dall’Irpef nella misura massima del 2% del reddito complessivo dichiarato. Lo Ong operanti nella cooperazione con i Paesi in via di sviluppo devono esser iscritte all’elenco redatto dal ministero degli Esteri. Per questo tipo di liberalità, peraltro, è possibile avvalersi della maggiore deduzione prevista per le Onlus: 10% del reddito complessivo.
Popolazioni colpite da calamità naturali
Infine per le somme versate a titolo di aiuto alle popolazioni colpite da calamità naturali o altri eventi straordinari, anche fuori dal nostro Paese, spetta la detrazione del 19% su un importo massimo arrotondato di 2.066 euro, purché si tratti di importi versati tramite: le Onlus; le organizzazioni internazionali di cui l’Italia è Paese membro; altre fondazioni, associazioni, comitati ed enti che hanno questa finalità; le amministrazioni pubbliche statali, regionali e locali, gli enti pubblici non economici; le associazioni sindacali di categoria

 

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