Un punto fermo del Movimento Cinque Stelle, considerando quanti elettori ancora oggi lo identificano con la galassia pentastellata e consultano il suo blog come fosse un organo di informazione ufficiale. E che però ha confermato il suo passo indietro, defilandosi sempre di più dopo essere stato per anni il leader assoluto. Beppe Grillo continua a sfilarsi dalla sua creatura: ha ceduto il vecchio simbolo all’associazione Rouseeau, oggi presieduta da Casaleggio junior. Non ha più oneri legali legati al Movimento. E ha ripreso a fare teatro, tornando così alle origini dopo l’incursione, non certo sottotono, nel mondo della politica.
Di Maio alla Bbc.Detto fatto, Grillo ha iniziato a sparire dai radar, anche a causa di uno stile molto aggressivo che a lungo andare poteva rivelarsi deleterio per le sorti del Movimento. Sul blog gli interventi iniziano ad assomigliare più a degli sketch, come il video in cui dopo aver visto Di Maio in copertina su Forbes il comico esclama “Bello il mio guaglione” o la ricetta (tonno e schiacciatina toscana) suggerita nei giorni della nascita del governo Conte. Il definitivo pensionamento dopo anni di trincea? Forse. O forse no. Perché l’ala meno moderata del Movimento, quella più vicina a Di Battista, vede ancora in Grillo una preziosa risorsa. Una carta da ritirar fuori dalle maniche in un futuro forse non così remoto.