Un’Italia che fatica a vivere la nazione come una vera comunità politica. Alla quale si chiede di ricominciare dalla sua capacità di accoglienza, dalla proposta di un “umanesimo concreto”: “come italiani dovremmo essere il volto migliore dell’Europa per dare più fierezza ai nostri giovani, ai nostri emigrati e a quanti sbarcano sulle nostre coste, perché siamo il loro primo approdo”.
Bassetti sa vedere, dietro i proclami del governo, un’indifferenza verso problematiche concrete la cui soluzione aiuta il Paese a reggersi. Fra queste il Terzo Settore. “Al fondo – dice Bassetti – restano ancora antichi pregiudizi per le attività sociali svolte dal mondo cattolico; pregiudizi che non consentono di avere ancora una normativa adeguata a rispondere alle esigenze di centinaia di migliaia di persone, dedite al prossimo e alle persone bisognose”. E ancora: “Si tratta di un mondo di valori e progetti realizzati, di assistenza sociale, di servizi socio-sanitari, di spazi educativi e formativi, di volontariato e impegno civile”.
Per Bassetti “in una società libera e plurale questo spazio dovrebbe essere favorito e agevolato in ogni modo. Per questo non si può che rimanere sconcertati vedendo che al Paese intero si manda un segnale di segno opposto, intervenendo senza giustificazione alcuna per raddoppiare la tassazione sugli enti che svolgono attività non commerciali”.
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