Ci sono gli esponenti di Forza Nuova che espongono uno striscione piuttosto esplicito, con su scritto “Bergoglio come Badoglio”. C’è Matteo Salvini che nel frattempo annuncia alla folla trepidante sotto il palco: “O salviamo l’Ue o i nostri figli vivranno in uno Stato islamico”. Messaggi diversi, oratori diversi. Un destinatario unico: quel Jorge Bergoglio che è ormai diventato il bersaglio principale degli attacchi della destra italiana.
Ma, ricorda Open, alcune battaglie hanno finito per inimicargli parte della Chiesa stessa. Come i tentativi di allontanare elementi problematici (l’arcivescovo di Washington D.C accusato di abusi su minori) o il braccio di ferro con l’Ordine di Malta. La causa ambientalista, sposata dell’enciclica Laudato Si. L’apertura alle coppie divorziate. Ora anche la politica si è schierata contro Bergoglio. Secondo la stampa, Salvini sarebbe stato consigliato in merito da Steve Bannon, che lo avrebbe indirizzato contro il papa soprattutto sul fronte migranti. Da qui l’appello della Lega per salvare l’Europa alle prossime elezioni.
Bannon figura d’altronde anche tra i patrocinanti della fondazione presieduta dal Cardinale anti-Papa Raymond Burke, insieme al quale vorrebbe aprire una scuola politica per sovranisti nella Certosa di Trisulti, nel laziale, attualmente al centro di un indagine giornalistica per presunte irregolarità nei finanziamenti. Al centro di questo sodalizio c’è, non solo un comune interesse a difendere il cristianesimo dall’avanzata dell’Islam, ma anche la salvaguardia della ‘famiglia naturale’.
Salvini-Bergoglio, ora è guerra: dialogo interrotto tra la Chiesa e la Lega