Roberto Saviano “vince” a Berlino e manda un chiaro messaggio all’Italia (e al governo). “La paranza dei bambini”, il film italiano in concorso tratto dal libro di Roberto Saviano che firma la sceneggiatura con Maurizio Braucci e il regista Claudio Giovannesi, vince l’Orso d’Argento per la miglior sceneggiatura. Politiche le dediche sul palco dei tre protagonisti italiani che hanno ritirato il premio per la sceneggiatura. Roberto Saviano: “Dedico questo premo alle Ong che vanno nel Mediterraneo a salvare delle vite, scrivere questo film è significato mostrare l’esistenza e la resistenza che esiste: parlare della verità nel nostro Paese è diventato difficile”.
Braucci: “I ragazzi nel Sud Italia, come avete visto nel film, hanno bisogno di sostegno, più di quel che hanno ora, e per questo è importante l’amicizia dell’Italia con gli altri Paesi”.
Tanti ringraziamenti per il regista Giovannesi: “Grazie alla Berlinale per aver invitato il nostro film, grazie alla giuria, ai produttori del film, grazie ai ragazzi, i protagonisti di questo film. Grazie a Roberto per avermi chiamato come regista e a Maurizio per avermi accompagnato in questo viaggio. Dedichiamo il premio al nostro Paese con la speranza che l’arte, cultura e educazione siano ancora una priorità”.
Non ci sono i giovani interpreti del film che sono stati amatissimi a Berlino, tornati a Napoli dopo aver regalato allegria e vitalità sul tappeto rosso della Berlinale ed essere stati al centro di una affollata festa in loro onore in cui hanno ballato per tutta la notte. Il film è in sala in questi giorni (Prodotto da Palomar e Vision Distribution in collaborazione con Sky Cinema).
Il film (titolo internazionale Piranhas) racconta la parabola di un gruppo di adolescenti che si prende, armi in pugno, soldi, vestiti, potere, nel napoletano Rione Sanità. Ancora un trionfo alla rassegna tedesca che ha consegnato nel 2012 l’Orso d’Oro ai fratelli Taviani per “Cesare deve morire” e nel 2016 a Gianfranco Rosi con “Fuocoammare”. L’Orso d’Oro della 69esima edizione della Berlinale è andato al film “Synonymes” dell’israeliano Nadav Lapid.
Il premio della Giuria a “Grace à Dieu” di François Ozon. Il premio per la miglior attrice a Yong Mei e al miglior attore a Wang Jingchun entrambi protagonisti del film “So Long, My Son”. La cerimonia si è aperta con un lunghissimo omaggio al direttore uscente Dieter Kosslick, questa era l’ultima edizione, si chiude un’era durata diciotto anni. Spumeggiante e spiritoso come sempre il direttore si è soffermato per abbracciare in platea il suo successore, l’italiano Carlo Chatrian, già alla guida del Festival di Locarno.
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