I rapporti tra Silvio Berlusconi e il M5S sono cambiati completamente. Il movimento fondato da Beppe Grillo era entrato in Parlamento con l’intenzione dichiarata di “aprirlo come una scatoletta di tonno” e di liberarsi di partiti come il Pd, ma soprattutto come Forza Italia. Negli ultimi tempi, però, le posizioni tra le due parti si sono addolcite. Il fondatore di FI ha assunto sempre più le sembianze dello statista moderato. Mentre il M5S ha fatto il percorso inverso: dalla rivoluzione grillina al doppiopetto del nuovo leader, Giuseppe Conte. E la recente apertura di Berlusconi sul reddito di cittadinanza potrebbe ora assicurare al Cavaliere persino i voti pentastellati per farsi eleggere presidente della Repubblica.
Il 21 novembre scorso, Berlusconi rilascia un’intervista al quotidiano Il Tempo in cui fa una parziale inversione di marcia sul reddito di cittadinanza. Parlando dei cosiddetti furbetti del reddito, dichiara che “sono davvero poca cosa rispetto alle situazioni di povertà che il reddito è andato finalmente a contrastare”. Ma l’ex premier dimostra la sua buona volontà nei confronti del Movimento parlando anche bene di Giuseppe Conte.
L’apertura berlusconiana potrebbe dunque indurre il M5S a votarlo come successore di Sergio Mattarella. In primo luogo perché, così facendo, la legislatura potrebbe durare fino alla sua scadenza naturale nel 2023, assicurando la pensione a molti grillini che sicuramente non verranno rieletti. In secondo luogo perché nel Movimento si respira aria di vendetta politica contro Mario Draghi, reo secondo molti di essere troppo subalterno alle politiche dell’Unione europea.
“Berlusconi fa sapere che il reddito di cittadinanza è uno strumento che serve agli italiani. Eppure solo qualche anno fa diceva che la nostra misura fosse una presa in giro per i cittadini. Dopo tre anni ha capito che il reddito di cittadinanza è una misura sociale che aiuta le classi più deboli e anche chi perde il lavoro e ha bisogno di un’assistenza nella fase di emergenza”, commenta il capogruppo del M5S alla Camera Davide Crippa.
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