Naufraga (almeno per ora) l’unione Lega-Forza Italia che sembrava ormai imminente. Berlusconi ha fermato tutto dopo la rivolta di alcuni suoi big moderati, su tutti Carfagna e Gelmini. È sempre più alta la tensione in Forza Italia rispetto all’ipotesi di entrare in una federazione del centrodestra – dai contorni e contenuti ancora confusi – con la Lega e i centristi dell’area. Sono infatti saltati tutti gli appuntamenti previsti per discutere della questione: quello che doveva tenersi ieri alle 18 tra Berlusconi e i coordinatori regionali, molti dei quali contrari al progetto; un possibile Comitato di presidenza; la riunione dei gruppi parlamentari di Camera e Senato; il vertice sulle Amministrative fissato per oggi e, per ora, anche il summit che aveva annunciato Salvini proprio per discutere di federazione. (Continua a leggere dopo la foto)
Un’impasse totale in un momento delicatissimo. Lo si capisce a sera dal messaggio che il capogruppo della Camera Occhiuto manda ai deputati in chat: l’assemblea di oggi è rimandata ai prossimi giorni per richiesta del Cavaliere. Nel frattempo “vi rassicuro – scrive Occhiuto – che non è all’ordine del giorno alcuna decisione in merito all’eventuale federazione con la Lega. Tutto verrà discusso e approfondito nelle sedi opportune, nel partito e nei gruppi parlamentari”. Una decisione, quella di annullare ogni luogo di discussione e di dissenso, quasi obbligata visto che per oggi si prevedeva guerra, con le due ministre Gelmini e Carfagna a guidare il fronte del no. (Continua a leggere dopo la foto)
Sì perché, contrarie fin dal primo momento, le due fanno asse in questa fase. E ieri sono entrambe uscite con dichiarazioni molto dure. “Una decisione come quella di federarci con la Lega non può essere il frutto di un’operazione fulminea, ma deve essere discussa, approfondita e valutata con attenzione all’interno degli organismi di partito: serve tempo, coinvolgimento e riflessione”, dice la ministra per gli Affari regionali Maria Stella Gelmini, aggiungendo che “sul merito ho già espresso le mie forti perplessità”. (Continua a leggere dopo la foto)
Mara Carfagna ha detto a Berlusconi e a tutti: “Un’operazione politica come questa non si fa con un blitz, con un tweet o un’intervista. Chi si candida ad essere federatore non deve spaccare. Io sto ricevendo in questi giorni una valanga di telefonate di amministratori, sindaci, consiglieri regionali che sono in disaccordo. Molti mi dicono: Mara, la Lega nel Sud è respingente, non sfonda. Non vorrei quindi che questa fosse un’operazione per trasformare Forza Italia in Forza Lega”. Insomma, una bocciatura su tutta la linea, condivisa da un’ampia parte del partito. Berlusconi però per ora prende tempo, perché sa che ci sarà chi cercherà altri lidi e anche che si potrà assistere a un travaso di voti verso centro e FdI, ma è difficile dire no a Salvini.
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