Il governo, attraverso Franceschini, chiama. Berlusconi risponde presente. L’ex premier lascia filtrare la disponibilità ad accogliere la proposta del capo delegazione del Pd al governo, Dario Franceschini. Il ministro della Cultura nell’intervista di ieri a Repubblica aveva indicato tre punti sui quali aprire il dialogo con l’opposizione: la gestione dell’emergenza Covid, l’utilizzo del Recovery Fund, le riforme. “Nessuno più di me ha cercato di dare un contributo al Paese e al governo, pur nella distinzione dei ruoli – è il commento del Cavaliere – Da forza responsabile, in questa fase delicata per il Paese abbiamo offerto la nostra collaborazione. Io stesso mi sono battuto in Europa per garantite all’Italia la fetta più consistente del Recovery Fund. Siamo sempre disponibili a dare una mano, senza per questo sostenere la maggioranza”.
Berlusconi poi aggiunge: “Forza Italia resta saldamente all’opposizione”. Il problema, per dirla con il portavoce del gruppo Giorgio Mulé, starebbe nel fatto che “abbiamo teso la mano ma non l’hanno stretta, abbiamo offerto un aiuto e non l’hanno accettato. Il premier Conte ha perfino evitato di invitarci agli Stati generali se non a fine lavori. Inviti come quelli di Franceschini sono ciclici – conclude il deputato a dialogo con Repubblica – ma restano sempre privi dl risultati, per collaborare bisogna essere in due”.
Non solo Berlusconi, ma ora anche gli altri due leader del centrodestra convergono sul bisogno di dialogare con il governo per la gestione dei soldi europei. Loro, Meloni e Salvini, quelli che dicevano No-Euro e “fuori dall’Europa”, ora si sono accorti che i soldi dall’Europa arrivano veramente e sentono la necessità di voler dire la loro su come spenderli. Giorgia Meloni ha detto: “Fratelli d’Italia ha avanzato duemila proposte nei mesi dell’emergenza, sotto forma di emendamenti ai vari decreti. Ma non sono mai state prese in considerazione. La nostra parte l’abbiamo sempre fatta – spiega la leader del partito – Ma tutto è stato vano”.
Insomma, i tre capi della coalizione attendono solo la convocazione di Palazzo Cingi. Berlusconi, però, è certamente quello più adatto a recitare il ruolo del moderato che nel momento del bisogno aiuta il governo. E chissà che non stia facendo già i suoi calcoli per il futuro di Forza Italia… Nel mentre, però, non si stacca del tutto dai suoi alleati e, anzi, invia alcuni dei suoi a Catania per sostenere Salvini in vista dell’imminente processo.
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