Silvio Berlusconi non ci pensa proprio a fare un passo indietro per permettere a Giorgia Meloni di iniziare a governare con tranquillità. Il leader di Forza Italia è uscito scottato dal caso Ronzulli e dalla nomina dei ministri del nuovo governo. E così, almeno secondo quanto riporta un retroscena di Repubblica, starebbe provando a prendersi una rivincita con sottosegretari e viceministri, la cui nomina è prevista entro questa settimana.
Da spartire ci sono 41-42 posti tra viceministri e sottosegretari. Secondo un semplice calcolo matematico, viste le perventuali prese da ciascun partito alle elezioni del 25 settembre, a Forza Italia spetterebbero 7-8 poltrone. Ma i forzisti ne pretenderebbero almeno 11-12. “Non possiamo certo replicare lo schema dei ministeri: senza di noi il governo non sta mica in piedi”, rivela un esponente politico che Repubblica si limita a definire “un azzurro di peso”.
Anche la recente intervista del vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, rilasciata proprio a Repubblica, non contribuisce certo a calmare le acque tra meloniani e berlusconiani. “Ha provocato disappunto l’atteggiamento di Giorgia Meloni. Ci sono interventi sulla spina dorsale del partito ormai indefettibili. Berlusconi è il primo a saperlo”, queste alcune dichiarazioni di Mulè.
Nella lista dei possibili pretendenti forzisti ad una poltrona di sottogoverno ci sono i nomi di Mario Occhiuto, Giuseppe Mangialavori, Stefano Caldoro, Fulvio Martusciello, Gabriella Giammanco, Paolo Barelli, Francesco Paolo Sisto, Valentino Valentini, Alberto Barachini e Francesco Battistoni. Insomma, per placare lo scontro interno tra le due correnti facenti capo a Licia Ronzulli e Antonio Tajani, Silvio Berlusconi è costretto ad alzare la posta delle sue richieste a Giorgia Meloni. Se sui ministri non è andata benissimo, ora l’ex premier conta di rifarsi con viceministri e sottosegretari.
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