Silvio Berlusconi torna a parlare in pubblico. E lo fa proprio nel giorno delle elezioni Amministrative, rompendo di fatto il silenzio elettorale. Il fondatore di Forza Italia si reca nel seggio milanese di via Fratelli Ruffini, vicino al Cenacolo vinciano, insieme all’amico e storico collaboratore, Fedele Confalonieri. Qui, anche se la legge non lo consentirebbe, si lascia andare a diverse esternazioni con i numerosi giornalisti presenti. Tra queste, il rilancio del progetto di un nuovo Pdl, del partito unico insomma. O, in alternativa, della federazione del centrodestra.
“È possibile che già dalla prossima settimana io possa tornare a Roma. Finalmente dopo tanto tempo”. Così il Cavaliere prova a rassicurare tutti sulle sue condizioni di salute, dopo i problemi degli ultimi mesi. “Sto aspettando i risultati degli ultimi esami e penso siano tutti buoni, per poter riprendere la normale attività”, aggiunge.
I suoi primi giudizi politici si soffermano sulle Amministrative in corso. “I candidati sindaci sono quelli che vengono fuori dalle scelte di questo o quel leader di partito, invece che da scelte democratiche. Quindi forse la prossima volta bisognerà cambiare sistema”, dice in maniera abbastanza sibillina. Niente primarie però, spiegano i suoi, ma solo una maggiore condivisione della scelta dei candidati. A Roma il candidato di centrodestra lo ha scelto Giorgia Meloni. Mentre a Milano ci ha pensato Matteo Salvini. Quindi saranno loro a prendersi la responsabilità di una eventuale sconfitta. Questo il messaggio di Berlusconi.
Poi, qualcuno gli domanda se sarà lui il leader di una eventuale coalizione con Meloni e Salvini. “Anche questo è un argomento che vedremo” visto che contano i voti, replica Berlusconi. Poi risponde con un “perché no” a chi gli chiede se veda la prospettiva di un nuovo Popolo della libertà. “Non è finito per ragioni obiettive, ma per il tradimento di uno dei componenti”, aggiunge riferendosi a Gianfranco Fini. Comunque sia, al momento sembra più fattibile l’ipotesi di una federazione del centrodestra, piuttosto che un partito unico. Un progetto quest’ultimo, precisa il Cavaliere, “che con Salvini non abbiamo messo da parte. Ma occorrerebbe fare un accordo che comprendesse anche Fdi. Superare questa federazione per farne una più grande”.
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