Nel centrodestra si respira aria di rivoluzione dopo l’entrata di Lega e Forza Italia nel governo Draghi. Solo la Meloni è rimasta fuori, a fare opposizione. I due partiti di governo, però, non se la stanno passando bene e meditano cambiamenti. Le nomine governative e di partito, inoltre, creano ulteriori spaccature. Ma c’è anche la volontà di rimettere insieme i pezzi e conquistare spazi, soprattutto verso il centro. E questo agita soprattutto Berlusconi che sa che qualcuno potrebbe rosicchiargli consensi. Come spiega Tpi, ad esempio, “Toti ha già la sua componente alla Camera e la sua operazione avanza in pendant con la emancipazione della Carfagna, con cui progetta da tempo un partito moderato”. (Continua dopo la foto)
Renzi si sente il Macron italiano, vuole fortissimamente diventare l’erede di Berlusconi, con o senza il consenso del diretto interessato, complici le quinte colonne rimaste in Forza Italia ma dialoganti con lui. “Calenda è più freddino ma è il meglio piazzato nei sondaggi e sa di poter attrarre consenso liberale. Poi c’è Salvini, persuaso forse dal ‘suocero’ Denis Verdini che è arrivato il momento magico per la sua ‘Lega Italia’ con Silvio presidente e Matteo segretario”. (Continua dopo la foto)
Il fedelissimo democristiano Gianfranco Rotondi, in una lettera riservata che nessuno ha letto in Forza Italia, ha consigliato a Berlusconi questo: “Il partito non serve più a niente perché è la lista del candidato premier dal 1994 e ha funzionato appunto finché Silvio ha fatto il candidato premier, adesso perde consensi perché il candidato premier è un altro”. Per Rotondi adesso a Silvio converrebbe staccare la spina al partito personale e fare un nuovo predellino per la fondazione di un Partito Popolare italiano legato al Ppe. (Continua dopo la foto)
Con chi? “Pare che Rotondi abbia suggerito a Berlusconi addirittura i nomi da coinvolgere: alcuni politici (non Renzi e Calenda), tre grandi imprenditori e persino tre giovanissimi talenti sconosciuti ai più. Quando Silvio dovrebbe fare la controrivoluzione? Subito prima dell’elezione del presidente della Repubblica, a cui Silvio dovrebbe giungere ‘riverginato’ dal nuovo Partito Popolare”. Con Salvini.
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