Silvio Berlusconi si sposa per la terza volta. Dopo Carla Elvira Lucia dall’Oglio e Veronica Lario, ora è il turno di Marta Fascina. Quella tra il leader di Forza Italia e la parlamentare azzurra sarà però solo una cerimonia simbolica, di quelle all’americana. Tra i due ci sono più di 50 anni di differenza, ma l’attuale compagna del Cavaliere ci teneva molto ad ufficializzare la loro relazione che va avanti ormai da qualche anno. E così, il prossimo 19 marzo sarà festa a Villa Gernetto. A far discutere però è anche la lista degli invitati all’evento.
Silvio Berlusconi ha dunque scelto la data del 19 marzo, festa del papà, per suggellare la sua unione con Marta Fascina. Lo scambio delle fedi e delle promesse d’amore sarà però solo simbolico. Le voci su un loro eventuale matrimonio avevano cominciato a circolare già da qualche mese. Ma non tutti, sia nel partito, sia soprattutto nella famiglia di Berlusconi, sembra fossero d’accordo con questa decisione. Questione di eredità, diranno le male lingue.
Fatto sta che, quando queste voci hanno cominciato a farsi più insistenti circa un mese fa, Berlusconi è stato costretto ad intervenire personalmente. “Il rapporto di amore, di stima e di rispetto che mi lega alla signora Marta Fascina è così profondo e solido che non c’è alcun bisogno di formalizzarlo con un matrimonio. Le indiscrezioni comparse sugli organi di stampa non rispondono dunque a verità”, aveva rassicurato gli scettici. Ma l’amarezza dimostrata dalla parlamentare calabrese di 32 anni lo ha alla fine costretto ad un compromesso.
Del matrimonio simbolico in programma a Villa Gernetto tra due giorni si conoscono ancora pochi dettagli. La cerimonia dovrebbe essere molto riservata, con una sessantina di invitati al massimo. Tra loro, oltre ai familiari di entrambi, dovrebbero esserci Fedele Confalonieri, Gianni Letta, Adriano Galliani, Antonio Tajani, Licia Ronzulli e i capigruppo Anna Maria Bernini e Paolo Barelli. Niente da fare, invece, per i ministri Renato Brunetta, Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna. Nessun invito, a quanto sembra, nemmeno per gli alleati di centrodestra Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
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