Non fosse stato ancora chiaro la conferma è arrivata in queste ore, con Forza Italia che ha proposto l’istituzione di una commissione bicamerale per la gestione del Recovery Fund. Progetto bocciato in fretta e furia da Salvini e che invece è stato definito “utile” da Conte e apprezzato dal Pd. Perché il partito di Silvio Berlusconi, oggi, è questo: un Giano bifronte che alle Regionali continua la sua corsa insieme a Lega e Fratelli d’Italia ma, a livello nazionale, ha già iniziato a fare da stampella al governo giallorosso.
Sul Mes, d’altronde, i segnali d’amore sono già stati lanciati per tempo. Berlusconi ha adottato una linea europeista che ha spinto Forza Italia a sostituirsi, nell’occasione, al Movimento Cinque Stelle, che continua di contro a insistere per il “no” al Salva-Stati. Un altro episodio che chiarisce la posizione azzurra è invece andato in scena al momento dell’approvazione della legge contro l’omofobia, passata in Commissione Giustizia alla Camera grazie a un emendamento del forzista Enrico Costa.
La verità è che al momento il partito è spaccato in due. Da un lato c’è chi preme per avvicinamento ulteriore alle posizioni sovraniste (e prepara, magari, un salto verso lidi verdi). Dall’altro chi invece, seguendo le posizioni di Gianni Letta, vorrebbe tingersi di rosso e giallo. Quattro parlamentari sono già passati tra le fila di Matteo Renzi, aprendo così la strada. Altri sono già pronti a imitarne l’esempio (come la moglie di Mastella, Sandra Lonardo).
Sul futuro del partito peseranno, ora, le Regionali. Forza Italia rischia un risultato sì storico, ma in negativo. Che metterebbe addirittura in dubbio la sopravvivenza del partito. E allora Berlusconi, mentre nega qualsiasi innamoramento per Conte, continua a tessere la sua tela. Dai colori sempre più vicini al giallorosso.
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