Pierluigi Bersani boccia l’agenda Draghi e promuove il M5S. L’ex segretario del Pd rilascia un’intervista in diretta durante l’ultima puntata di In Onda, il talk show condotto su La7 da David Parenzo e Concita De Gregorio. E Bersani sembra avere le idee chiare sulle alleanze da stringere in vista delle elezioni politiche del 25 settembre. Nessun accordo con chi si fa portabandiera del programma di Mario Draghi. Sì invece a un “campo progressista”.
“La domanda principale è se gli italiani andranno a votare. E quali italiani ci andranno. Tra chi sta bene sono andati oltre il 60%, tra chi sta male sono andati a votare per il 28%. – avverte Bersani – Escludere il M5S da un’alleanza? Innanzitutto bisogna chiedersi chi andrà a votare. Perché stando ai dati delle ultime amministrative, l’astensione è diffusa tra chi ha difficoltà economiche. In quella fetta di popolazione c’è la questione sociale. E allora la domanda da farsi è: diciamo qualcosa a queste persone, o vogliamo fare un governo senza popolo?”, affonda il colpo l’ex segretario Dem.
“Io mi sento alternativo a chi propone flat tax, aliquota unica Irpef, a chi vuole cancellare il reddito di cittadinanza, a chi dice no al salario minimo, allo ius scholae, alla ius soli, al ddl Zan e alla legge sul fine vita. – batte i pugni sul tavolo Bersani – Chi si compone in una alleanza si sente alternativo a questo? Perché se si sente alternativo ai populismi e a chi non approva l’agenda Draghi, quella gente là che aspetta un messaggio non lo riceve”, mette in guardia.
“Io penso, non da oggi, che si sarebbe dovuto lavorare in quest’anno e mezzo per comporre un campo progressista con Pd, ambientalisti, sinistra e Movimento 5 stelle. Naturalmente è successa una cosa grave, certamente. Ma perbacco noi abbiamo una destra che ha litigato per due o tre anni. Adesso fanno un incontro e due cene in una villa e sono a posto. Mi piacerebbe che avessimo anche noi un po’ di riflessione”, conclude il suo appello Pierluigi Bersani.
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