Scontro tra la questura e le Sardine, con la Lega spettatore parecchio interessato e un oggetto del contendere, la piazza di Bibbiano, che continua a scottare. Nonostante gli appelli delle istituzioni locali, che non vorrebbero manifestazioni politiche nella città perché facili alle strumentalizzazioni, continua così lo scontro tra il movimento e quel Matteo Salvini che sognava di chiudere la campagna elettorale nella suggestiva location ma che rischia di vedersi scippare il frutto proibito dai manifestanti, che si sono mossi in anticipo chiedendo per primi le autorizzazioni necessarie.
Ora, però, la questura chiede loro di fare un passo indietro a favore del comizio di Matteo Salvini. A denunciarlo sono le stesse Sardine. I funzionari hanno infatti incontrato una delegazione reggiana dei manifestanti guidata da Youness Warhou e Giulia Sarcone: “C’è stato richiesto un passo indietro in nome di un patto coi partiti di dare la precedenza a loro in campagna elettorale, ma allora non dovevano rilasciarci l’autorizzazione – raccontano – Rispetteremo sempre la legge, non andiamo contro le istituzioni, ma chiediamo che lo dicano ufficialmente che tolgono la piazza alle sardine per darla alla Lega. Noi se saremo costretti promuoveremo una piazza alternativa”.
Le Sardine reggiane avevano deciso di spostarsi nella zona perché “abbiamo visto gli abitanti di Bibbiano stritolati nella gogna mediatica, a partire dai continui attacchi personali e dall’assedio del paese da parte di giornalisti e media negli ultimi mesi”. E sono arrivate prima della Lega che aveva solo annunciato il comizio conclusivo di Salvini senza prenotare la piazza. “Abbiamo scelto di abbracciare i cittadini di questo paese, e come Sardine ci siamo mosse per organizzare il flash mob Bibbiano non si lega, il 23 gennaio – avevano spiegato in una nota Youness Warhou e Giulia Sarcone – Abbiamo ottenuto autorizzazione dal Comune di Bibbiano (protocollo n.327 del 14 gennaio 2020) per poter realizzare il nostro evento in Piazza Damiano Chiesa, Piazza della Repubblica e il tratto di via G.B. Venturi compreso fra via Gramsci e via Ariosto, dalle ore 16 alle ore 21”.
Dopo un allarme bomba al Comune di Bibbiano, i sindaci della Val d’Enza avevano chiesto che non si facesse nessuna manifestazione: “Decideranno le autorità competenti, ma chiediamo buon senso agli organizzatori, ossia a Lega e Sardine. Chiediamo loro un passo indietro” l’appello di Franco Palù, presidente dell’Unione val d’Enza.
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