Dopo la bidella pendolare tra Napoli e Milano, arriva il bidello pendolare tra Napoli e Pordenone. Ma stavolta, a differenza della prima, la storia è vera, non è una bufala. Nel primo caso la collaboratrice scolastica Giuseppina Giugliano aveva raccontato di fare la spola tutti i giorni tra il capoluogo campano e quello lombardo spendendo solamente 400 euro al mese per i biglietti del treno. Affermazioni poi smentite dai fatti. Nel secondo, invece, Salvatore Sorrentino si sposta davvero per una volta a settimana dalla Campania al Friuli.
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La storia del bidello pendolare
Come appena accennato, il protagonista di questa vicenda si chiama Salvatore Sorrentino. Fa il collaboratore scolastico all’Istituto Mattiussi-Pertini di Pordenone per sei ore a settimana, dove lavora dalle 8 alle 14 del sabato. Il suo stipendio è di 200 euro al mese, tutti impiegati nelle spese di viaggio. Ma la speranza di Sorrentino è quella di accumulare punti per diventare finalmente di ruolo. Per questo da quattro anni fa il bidello pendolare da Napoli a Pordenone, partendo il venerdì per poi tornare a casa, stremato, la domenica.
Tutte le settimane da Napoli a Pordenone
“Ho accettato la nomina al Mattiussi-Pertini per raggiungere il ruolo. – racconta il bidello pendolare al Messaggero Veneto – Parto da Napoli ogni venerdì sera per raggiungere Pordenone, dove lavoro dalle 8 alle 14 di sabato. Completato il mio orario di lavoro settimanale torno a casa. Generalmente arrivo all’alba di domenica. Andata e ritorno percorro 1600 chilometri a bordo di bus, treni o aerei. Da quattro anni faccio il pendolare per un giorno di servizio a settimana. A scuola, ogni sabato, i colleghi mi chiedono come è andato il viaggio della speranza. Qualche volta se me la vedo brutta chiedo ospitalità a un collega a Cordenons per riposare qualche ora il venerdì notte. Succede quando arrivo a destinazione con qualche ora di anticipo. In questo caso le spese aumentano di 25 euro”, conclude.
“Accumulando punti con i viaggi che faccio e prendendo i biglietti con tanto anticipo il treno mi costa poco, circa 400 euro al mese. Molto meno di una stanza in condivisione a Milano. – aveva invece raccontato senza convincere nessuno la bidella pendolare – Incrocio promozioni, coupon e offerte. I carnet mi costano tra i 384 e i 450 euro al mese. Poi ci sono i punti Italo Più, i ticket gratuiti, la Carta Giovani under 30”. Insomma, tutta un’altra vicenda rispetto a quella di Salvatore.
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