Se l’Europa è ora l’epicentro della pandemia di coronavirus, c’è un paese del vecchio continente le cui autorità hanno deciso di non imporre nessuna misura restrittiva ai suoi cittadini. La Bielorussia è uno dei pochissimi paesi in Europa non aver preso nessuna misura per combattere il coronavirus. Già la scorsa settimana il presidente Alexander Lukashenko, vero padre-padrone da ormai 30 anni del piccolo paese slavo, aveva rilasciato dichiarazioni sorprendenti sulla pandemia: “Ci vogliono vodka, sauna e molto lavoro per sconfiggere il virus”. Secondo il presidente slavo, i rischi e i contagiati per il suo paese “sarebbero praticamente nulli”, al punto che ha deciso di continuare a tenere aperte scuole e fabbriche, e persino gli appuntamenti di campionato di calcio nazionale restano invariati, con tanto di pubblico assiepato sugli spalti. “L’isolamento in appartamenti marci è la causa del virus. Non capisco chi chiede la quarantena”, ha affermato Lukashenko nel corso di una recente intervista televisiva.
Secondo questo medico, la situazione a Vitebsk è peggiorata dopo che i lavoratori di una delle fabbriche di scarpe sono tornati infetti da Milano. Attualmente 4 ospedali della città, appositamente convertiti per il trattamento della polmonite, sono pieni di pazienti. Il medico ha sottolineato che ora ci sono almeno il doppio dei casi segnalati di polmonite rispetto al solito. “Non voglio essere Nostradamus, ma possiamo ripetere lo scenario italiano” ha concluso il medico. La stessa difficile situazione ci sarebbe a Minsk e Brest. Qui il personale medico lamenta turni di lavoro massacranti, mancanza di tamponi e strumenti di protezione individuale.
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