Bill Gates, uno degli uomini più ricchi del mondo, torna a far parlare di sé per essere tra i finanziatori di EarthNow, una startup impegnata nel settore delle tecnologie innovative per lo spazio. L’idea dell’azienda statunitense è quella di creare una vera e propria costellazione di satelliti destinata a monitorare costantemente ed in tempo reale il nostro Pianeta. Un’idea ambiziosa che, a quanto pare, è considerata da Bill Gates – e altri finanziatori – una vera e propria rivoluzione per il monitoraggio ambientale, settore del quale anche nel nostro Paese si iniziano a muovere startup e spin-off universitari.
EarthNow: una costellazione di satelliti per monitorare la Terra
Incubata dall’incubatore Isf di Intellectual Ventures, la startup statunitense EarthNow si configura come un’azienda di “imaging spaziale” ovvero specializzata nell’inviare sulla Terra immagini provenienti dallo Spazio. La vera rivoluzione, però, è quella di voler creare una vera e propria costellazione di satelliti che, orbitando intorno a tutto il nostro Pianeta, riescano a fornire video ma anche immagini in tempo (quasi) reale. La startup, che si rivolgerà almeno inizialmente ad enti governativi o apparati statali, promette quindi di abbattere quel limite dato dal non avere un satellite in una determinata zona al momento del bisogno: i clienti di EarthNow, infatti, potranno richiedere le immagini di qualsiasi punto del nostro pianeta e riceverle quasi istantaneamente, con una latenza di circa un secondo.
Bill Gates, non solo Microsoft
Tra gli investitori di EarthNow troviamo personaggi di rilievo del mondo del business internazionale quali Bill Gates, Intellectual Ventures, Airbus, SoftBank e Greg Wyler. Parliamo però di Bill Gates, storico fondatore di Microsoft: l’imprenditore e filantropo americano non è nuovo al finanziare progetti innovativi. Già nel dicembre 2011, infatti, Gates rese nota l’idea di finanziare la startup TerraPower, impegnata nella realizzazione di un reattore nucleare “che costi poco, sia molto sicuro e produca pochissime scorie”. L’idea, infatti, è quella di utilizzare l’uranio impoverito – già sottoprodotto del processo di arricchimento dell’uranio – per creare un reattore nucleare a ridottissimo impatto ambientale. Un sistema del genere, qualora venisse portato a termine, potrebbe ridurre notevolmente l’uso di combustibili fossili e, nello stesso tempo, garantire una totale (o quasi) autonomia energetica ai Paesi che lo utilizzano.
A gennaio 2018, invece, Bill Gates ha annunciato di voler promuovere in Africa una superfattoria attraverso la sua associazione. L’idea è quella di introdurre mucche capaci di produrre più latte, galline che facciano uova altamente nutrienti e piante più resistenti. “Per oltre un miliardo di persone che vivono nei Paesi più poveri del mondo l’agricoltura è l’ancora di salvezza per sfuggire alla povertà” – ha spiegato, aggiungendo “È possibile avere una mucca quattro volte più produttiva con le stesse possibilità di sopravvivenza di una mucca normale”.