Vai al contenuto

Bimba esclusa dall’asilo: “Mia figlia discriminata perché cieca”

Esclusa da scuola a causa della sua disabilità. E’ quello che accaduto a Livia, una bambina di 3 anni che a settembre dovrà andare all’asilo. La mamma della piccola ha denunciato l’accaduto che ha dell’incredibile a Fanpage.it: “Mia figlia è stata esclusa dalla graduatoria della scuola perché è cieca”, ha affermato la donna al quotidiano online. Stella per la figlia ha scelto l’asilo per l’infanzia Parboni di viale Trastevere, che l’Asp per non vedenti Sant’Alessio ha valutato adeguata a seguire la piccola e dotata di giochi sensoriali e in musica, tavole Braille per agevolare l’apprendimento e insegnanti che hanno già lavorato con bambini ipovedenti. Ma a quanto pare la scuola ha escluso la piccola Livia dalla frequenza: “La dirigente non vuole troppi disabili e ha eliminato il nome di Livia dalla graduatoria, come se la domanda non fosse mai esistita – ha denunciato mamma Stella -. Procederemo per vie legali”. Come per i bimbi della sua età, i genitori hanno presentato la domanda d’iscrizione, che ha ricevuto sei punti, perché figlia di due lavoratori, ma nessun punto in quanto disabile.

“Per la dirigenza i figli dei lavoratori vengono prima di un bambino con grave handicap – ha spiegato la mamma – Nonostante questi criteri discriminatori, Livia sarebbe rientrata con il punteggio, ma pur di escluderla in ogni caso, hanno eliminato il suo nome, sebbene non sia indicato un massimo di bambini portatori di handicap in una scuola secondo le leggi italiane”. Tanta la delusione e la rabbia della mamma: “Livia non ha nemmeno quattro anni e già si trova a subire discriminazioni per il fatto di essere cieca e proprio dall’istituzione scolastica statale, che non dovrebbe essere fonte di ingiustizia contro un soggetto così fragile, ma al contrario un luogo di accoglienza e crescita”.

La dirigente scolastica dell’asilo Istituto Comprensivo Via Fabiola, Fanny Greco, è intervenuta sulla vicenda: “La nostra scuola è accogliente e il rapporto con i genitori è basato sulla fiducia: non è che non vogliamo prendere Livia, non riusciamo ad accogliere bambini con disabilità oltre ad un certo numero, per garantire un’istruzione di qualità e un’adeguata attenzione nei confronti di tutti – ha spiegato la responsabile dell’istituto – Attualmente solo nella primaria abbiamo quarantasei alunni disabili con certificazione, alcuni in attesa, undici alla scuola media”.

E sulla vicenda specifica chiarisce: “Abbiamo inoltre pubblicato i criteri di selezione, la bambina è fuori dal nostro bacino d’utenza, per questo abbiamo proposto alla mamma un altro istituto scolastico o, in alternativa, un tempo ridotto invece del tempo pieno, assicurandole che l’avremmo ricontattata nel caso in cui si fosse liberato un posto”.

Ti potrebbe interessare anche: Pamela nonna già a 34 anni: “Una benedizione, lo consiglio a tutti”

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure