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“Vi racconto tutto”. La lezione di Laura Boldrini sul cancro: “Cosa ho imparato”

In una lunga e intensa intervista che è una lezione, l’ex presidente della Camera Laura Boldrini racconta a Irma D’Aria per Repubblica la sua malattia. Il sarcoma, un tumore cattivissimo. Laura Boldrini è tornata proprio in questi giorni in aula dopo essersi occupata del suo tumore al femore, un condrosarcoma. In occasione del mese internazionale dei sarcomi e della presentazione della campagna di Trust Paola Gonzato – Rete Sarcoma Onlus, Laura Boldrini racconta a Salute.eu in che fase della malattia si trova, cosa ha imparato e che progetti ha per il suo futuro. “Come ho scoperto il tumore? In modo del tutto casuale. Non avevo sintomi di nessun tipo a parte un dolore alla gamba destra, ma pensavo si trattasse di un’infiammazione del nervo sciatico di cui tra l’altro mi lamentavo anche con le mie amiche tra le quali c’è un’osteopata. Proprio lei mi ha spinta ad approfondire andando da un ortopedico che mi ha suggerito di fare una Risonanza magnetica. Da quest’esame ho avuto la diagnosi: un tumore raro al femore che chissà da quanto tempo era lì, dormiente”. (Continua a leggere dopo la foto)

Continua Boldrini: “Il radiologo mi ha mostrato la risonanza in controluce mostrandomi una macchia in tutto il femore. Mi sono resa subito conto che non era certo un’infiammazione al nervo sciatico ed ho iniziato a fare domande in punta di piedi provando un mix di emozioni: dapprima il rifiuto di prendere atto (ho persino pensato che potesse trattarsi della risonanza di qualcun altro), poi lo sgomento di non avere punti di riferimenti, di non sapere nulla a riguardo. Mi sono sentita persa: non ero in grado di vedere una strada e questo mi creava agitazione soprattutto perché mi sono resa conto che la cosa più importante era non perdere tempo”. (Continua a leggere dopo la foto)

E adesso, racconta Laura Boldrini: “Devo fare una lunga riabilitazione perché devo reimparare a governare la gamba, il cervello deve acquisire questa capacità ed è faticoso. Ora riesco a fare le scale una dopo l’altra senza stampelle e questa è stata una grandissima vittoria per me. Zoppico parecchio perché ho una gamba più corta e una più lunga in seguito all’intervento. Con il plantare è stato possibile correggere abbastanza, ma mi serve comunque una stampella. Continuerò a fare fisioterapia due volte a settimana cercando di recuperare il più possibile. Non so quanto dovrà durare perché nessuno ti dice quanto tempo ci vorrà e se sarà possibile recuperare tutta la funzionalità. Molto dipende anche dalla spinta che hai, dalla motivazione”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Questa è una malattia in cui si vive tra alti e bassi: un giorno pensi che ce la farai, ma ce ne sono altri in cui l’ottimismo svanisce ma abbiamo il dovere di mettercela tutta e crederci fino in fondo. Anche se non ero fisicamente in aula, ho sempre continuato a lavorare presentando interrogazioni parlamentari e depositando, tra le altre cose, una nuova legge sull’affido dei minori. Credo sia essenziale concentrarsi su quello che si è sempre fatto, sugli interessi e le passioni per ritrovare l’equilibrio e per non tirarsi fuori dalla vita. In aula ci sono andata soltanto questa settimana perché mi sentivo pronta fisicamente: mi hanno messo dei cuscini perché lo scranno è molto basso, ma è stato bello tornare”. (Continua a leggere dopo la foto)

Alle donne Laura Boldrini consiglia: “Non fare sempre il ‘carro armato’, dare retta a questa carcassa che è il nostro corpo. Non possiamo trascurarlo e andare avanti a colpi di tachipirina per mettere a tacere i sintomi che il corpo segnala. Io ho fatto l’errore di non ascoltare mai il mio corpo e infatti mi sono sempre operata d’urgenza, ma ora ho imparato la lezione e per me l’ascolto di me stessa è diventata una priorità.

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