Ci sono importanti novità sulle bollette elettriche. L’Arera ha infatti lanciato sul proprio sito un motore di ricerca per trovare in modo semplice il fornitore a cui richiedere il rientro in Maggior Tutela per l’elettricità. Questo nuovo strumento consente di inserire il nome del Comune in cui si risiede, quindi dove si ha la fornitura dell’energia elettrica, per trovare quindi l’azienda a cui richiedere il rientro in Maggior Tutela. Un servizio nato in previsione del cambiamento che avverrà a partire dall’1 luglio 2024.
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Tutte le informazioni per tornare al mercato tutelato
Come è noto, i clienti domestici di elettricità che si trovano nel mercato libero hanno il diritto di rientrare nel servizio di maggior tutela fino al 30 giugno 2024, rivolgendosi all’esercente il servizio nel Comune in cui si trova la fornitura. Proprio per favorire in questa operazione i clienti, Arera ha deciso di realizzare un motore di ricerca che in pochi click consente di trovare il fornitore e il link alle pagine che contengono le istruzioni per il rientro dal mercato libero al tutelato.
Oltre al sito di Arera, resta sempre possibile richiedere informazioni anche via telefono, utilizzando il numero verde gratuito dello Sportello per il Consumatore Energia e Ambiente di Arera: 800 166 654. “Considerato che, secondo le stime di Arera, nel 2024 il mercato libero costerà il 15,15% in più rispetto al Servizio di maggior tutela, pari a una stangata di 135 euro, è bene che la procedura per rientrare nella tutela sia semplificata e facilitata”, dichiara Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Purtroppo molti consumatori commettono l’errore di rivolgersi al proprio venditore del mercato libero. Prosegue Vignola -E spesso le risposte che ricevono sono non solo sbagliate, ma scorrette. Invece per la luce i consumatori devono rivolgersi all’esercente che nel proprio Comune svolge il Servizio di maggior tutela. Ora questa ricerca viene facilitata. Ricordiamo, poi, che il rientro in tutela entro il 30 giugno 2024 è l’unica via per potersi assicurare l’attivazione del Servizio a Tutele Graduali”.
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