La fine del mercato tutelato di gas e luce rappresenta un rischio per i consumatori anche per quanto riguarda i call center e la pioggia di telefonate che sono pronti ad effettuare per presentare le loro nuove offerte. A questo proposito, nel 2022 Arera e Antitrust hanno stilato un decalogo in occasione della campagna informativa chiamata ‘Difenditi così’. Ecco allora le 10 regole delle due Autorità per difendersi dai call center.
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1) Individuare chi sta chiamando
Ogni volta che si riceve una telefonata a scopo commerciale, bisogna chiedere all’operatore di indicare chi sta chiamando e perché. Bisogna per forza rendere noto il nome della società di vendita, visto che nessuna Autorità, Agenzia o Ente pubblico chiama i clienti finali allo scopo di attivare nuovi contratti.
2) Nessun obbligo di concludere il contratto
Secondo quanto scritto sul Codice del Consumo, per rendere vincolante un contratto concluso per telefono è necessaria una conferma del consumatore, che di norma deve essere espressa in forma scritta. Quando si esprime il proprio consenso al telefono, bisogna sempre chiedere se la chiamata viene registrata.
3) Nessuno può interrompere la fornitura
Per legge nessuno può rimanere senza fornitura di elettricità e gas, se non per motivi che dipendono dalla sua volontà. Come ad esempio per disattivazione del contratto a seguito di richiesta del cliente finale. Non importa quello che a volte affermano i call center.
4) Non c’è fretta
Non c’è nessuna fretta di accettare un’offerta al telefono. Bisogna informarsi bene con l’operatore per ricevere tutte le informazioni necessarie, magari concordando un nuovo appuntamento telefonico. Si potrà anche richiedere di ricevere una comunicazione scritta. Per quanto riguarda elettricità e gas il venditore deve mettere a disposizione del cliente la Scheda di confrontabilità e la Scheda sintetica, strumenti utili per valutare le caratteristiche dell’offerta.
5) Bisogna fare attenzione alle voci del prezzo finale
Molto spesso il prezzo comunicato al telefono dall’operatore di call center o nelle pubblicità non è quello complessivo, ma solo la parte su cui i venditori possono farsi concorrenza, che comprende i costi di commercializzazione e i costi relativi all’acquisto dell’energia e del gas. Bisogna anche indicare se il prezzo dell’offerta varierà nel corso del tempo e se si tratta di un prezzo fisso o indicizzato.
6) Verificare sempre il contratto stipulato
Dopo aver concluso un contratto al telefono, bisogna verificare che le condizioni economiche di fornitura (CTE) siano le stesse che sono state illustrate dall’operatore al telefono.
7) Diritto al ripensamento
Si ha sempre diritto di cambiare idea dopo aver stipulato un contratto al telefono. Di norma ci sono 14 giorni di tempo per annullarlo. Si chiama “diritto di ripensamento” e può essere esercitato se un contratto non è stato siglato nei locali commerciali del fornitore del servizio. Basterà inviare una raccomandata A/R o una PEC al fornitore, oppure compilare l’apposito modulo allegato alle condizioni di contratto.
8) Si può non pagare la bolletta: ecco quando
A volte capita di ricevere una bolletta da un nuovo fornitore senza che si sia espresso un consenso esplicito. In questi casi bisogna chiedere al fornitore che ha inviato la bolletta di fornire la prova del nuovo contratto, inviando un reclamo scritto. Nel caso di attivazione non richiesta sì ha poi diritto a non pagare la fornitura ai sensi dell’art. 66-quinquies del Codice del Consumo.
9) Restare sempre informati
Ci si può sempre rivolgere allo Sportello per il consumatore energia e ambiente di Arera per ottenere informazioni ed assistenza sulla regolazione nei settori dell’energia elettrica e del gas e anche su come far valere i propri diritti.
10) Segnalare tutte le scorrettezze all’Antitrust
Infine, è possibile inviare una segnalazione su eventuali scorrettezze compiute dal fornitore compilando e inviando online il modulo cui si accede tramite il link segnala online; inviando la segnalazione scritta alla casella postale dedicata; inviando tramite posta ordinaria la segnalazione a Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Piazza Giuseppe Verdi 6/A – 00198 Roma
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