Sei soli minuti. Il tempo necessario perché un’équipe ultra-specializzata riuscisse in un’impresa ai limiti dell’impossibile, operare un bambino appena nato per rimuovergli un tumore benigno dei vasi linfatici, quello che in gergo tecnico viene definito “igroma cistico” o “linfangioma”, che si era sviluppato sul suo collo. Una malattia pericolosissima che rischiava di non far respirare più il piccolo al momento del distacco del cordone ombelicale e che ha richiesto quindi un’operazione all’avanguardia, della quale si sono resi protagonisti i chirurghi del policlinico Sant’Orsola di Bologna. 
A riportare la notizia è il Corriere della Sera. Il caso del neonato, affetto da una patologia molto rara, è stato affidato alla clinica ostetrica diretta dal professor Gianluigi Pilu. “C’
era una massa voluminosa da rimuovere, attaccata alla carotide e che arrivava fino alla colonna vertebrale, nel tratto cervicale. Così coinvolgendo ginecologi, anestesisti e chirurghi pediatrici si è proceduto con un taglio cesareo per fare uscire il bambino in sicurezza. Poi si è andati avanti con una particolare tecnica chiamata ‘parto Exit’, un trattamento del feto durante il parto che solitamente avviene nei rischi di distacco della placenta e di emorragia”.
Durante l’operazione, il bambino è rimasto attaccato al cordone ombelicale, così da permettergli di continuare a respirare come se si trovasse ancora nella pancia della mamma, e nel frattempo le sue vie respiratorie sono state liberate per intubarlo. Il Corriere della Sera racconta: “
Una volta terminata l’operazione, il neonato è stato affidato ai neonatologi e ricoverato qualche giorno nella clinica pediatrica in attesa dell’intervento per rimuovere il tumore. La rimozione è stata effettuata dal professor Mario Lima, direttore della Chirurgia pediatrica e dai suoi collaboratori.”

L’intervento è durato tre ore ed è stato realizzato con moderni dispositivi per ingrandire il campo operatorio. Tutto è andato per il meglio, con gli utenti a celebrare l’eccellenza degli ospedali bolognesi, dal Sant’Orsola agli ospedali Maggiore e Bellaria passando dall’Istituto ortopedico Rizzoli, recentemente divenuto celebre per il primo trapianto al mondo di vertebre umane.
Morte da soffocamento, a soli 12 anni salva la nonna grazie alla manovra di disostruzione