Un evento, il Congresso Mondiale della Famiglia in scena a Verona a fine marzo, che ha già scatenato polemiche feroci. E che a quanto pare fa discutere anche all’interno della Lega stessa, nonostante Matteo Salvini abbia assicurato la sua partecipazione. Al punto da spingere un consigliere del Carroccio nella città del Veneto, Mauro Bonato, a dimettersi dal suo incarico, in opposizione al resto del partito. Nel mirino, alcuni degli ospiti invitati alla manifestazione.
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Trovo agghiaccianti le parole dei relatori. Non possiamo accettare che salga sul palco chi equipara omosessualità e satanismo”. Il riferimento è alla scrittrice Silvana De Mari, relatrice dell’evento e condannata dal tribunale di Torino per le sue affermazioni choc “Se il ministro Fontana voleva organizzare questo raduno tra i suoi fan allora avrebbe dovuto farlo senza i loghi del Comune e della Provincia” ha aggiunto Bonato. Il consigliere, spiega Open, fa parte della vecchia guardia della Lega, “quella nata per ottenere l’autonomia delle regioni, non per sindacare su temi etici o familiari”.
Eletto in Parlamento nel 1992, poi due volte sindaco della suo paese in provincia di Verona, Bonato afferma di non riconoscersi nella “Lega cattolico-integralista che ha preso il sopravvento qui da noi”. Già l’anno scorso Bonato aveva preso una posizione forte quando il consigliere Alberto Zelger aveva affermato che “i gay sono una sciagura” e che “le donne hanno un cervello diverso da quello degli uomini, basta leggere gli studi scientifici e guardare come parcheggiano le auto”.
Allora, Bonato era riuscito a portare all’ordine del giorno in consiglio Comunale una mozione contro il consigliere per le sue dichiarazioni scandalose. Espulso dalla Lega per dissidi interni, Bonato era rimasto comunque a far parte della coalizione leghista in Comune. “Vogliono rendere Verona la culla del Medioevo, ma Verona non lo merita – ha spiegato – Verona è una città di accoglienza”.
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