Il Superbonus e i vari bonus edilizi rappresentano uno dei nodi principali intorno al quale verte l’attività legislativa e politica di questi mesi. L’intenzione del Governo Meloni è dare un stretto giro di vite alla cessione del credito e fermare la circolazione della moneta fiscale, scaturita dalle varie agevolazioni edili avviate nel corso degli ultimi anni. Dopo il 2024, andrà in scadenza non solo il Superbonus ma anche gli incentivi per verde e mobili. Vediamo nel dettaglio come cambieranno gli incentivi per i lavori di casa.
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Come cambieranno gli incentivi
Per il bonus casa ci sarà solo la riduzione dell’aliquota, mentre ecobonus e sismabonus sono destinati a sparire. Addio anche a bonus verde e bonus mobili. Lo scrive oggi Repubblica, sottolineando che restano invece ancora per un anno il Superbonus al 65% ma solo per i lavori sui condomini, e il bonus barriere al 75%. Già per le spese di quest’anno, poi, per tutti i bonus la durata della detrazione è allineata a dieci anni.
Dal 1° gennaio 2025, dunque, la detrazione per ristrutturazione torna ad avere l’aliquota del 36% come prevista a regime dal Tuir, il Testo unico delle imposte sui redditi. In parallelo passa si riduce da 96.000 a 48.000 euro il tetto di spesa ammesso all’agevolazione, che riguarda tutti i lavori che rientrano nella grande categoria della detrazione per ristrutturazione, con i vari bonus “settoriali” come bonus infissi, caldaie, climatizzatori, installazione dei pannelli solari, bonus sicurezza ecc. A partire dal 2028, poi, scatta una nuova temporanea riduzione dell’aliquota al 30% che varrò fino al 2033, mentre non cambia l’importo delle spese. Nessuna ribasso temporaneo dell’aliquota, invece, per l’acquisto di appartamenti all’interno di immobili ristrutturati da impresa.
Niente più bonus verde e bonus mobili e addio al sismabonus
Scadono invece a fine anno in via definitiva bonus mobili e bonus verde. Si tratta in questo caso di detrazioni previste in via temporanea e non a regime. Se non ci saranno novità nella legge di Bilancio per il 2025 non sarà quindi più possibile godere della detrazione per l’acquisto di mobili o per rinnovare il giardino.
A partire dal 2025, sparisce anche il sismabonus con le aliquote maggiorate. Si tratta della possibilità per gli immobili nelle zone sismiche 1, 2, e 3, di avere la detrazione per gli interventi di consolidamento fino all’80% per le villette a seconda della riduzione della classe di rischio sismico ottenuta con i lavori. Se non ci saranno novità anche per questi interventi l’aliquota ordinaria tornerà ad essere quella prevista per il bonus casa, ossia il 36%. Sale invece già da quest’anno la durata della detrazione che passa da cinque a dieci anni.
Anche l’ecobonus con aliquote al 50% e 65% a seconda dei lavori, è una detrazione temporanea e non a regime, prevista fino al 31 dicembre 2024. Dal 1° gennaio 2025 tutti i lavori di efficientamento energetico sui singoli immobili rientreranno nell’ambito del bonus casa.
Il Superbonus per i soli lavori condominiali, bonus barriere al 75%
Per efficientamento energetico e consolidamento sugli edifici condominiali e su quelli assimilati, ossia gli edifici di un unico proprietario con fino a quattro appartamenti distintamente accatastati, spiega sempre Repubblica, sarà invece ancora in vigore il Superbonus. In questo caso l’aliquota prevista fino al 31 dicembre 2025 è pari al 65%. La durata della detrazione passa da quattro a dieci anni già da quest’anno.
Resta in vigore fino a fine 2025 anche il bonus barriere, ossia la detrazione del 75%. L’agevolazione è ammessa solo pe