In questi giorni è in discussione alla Camera dei deputati una nuova proposta di legge della Lega di Matteo Salvini che contiene un emendamento che riguarda un bonus per i matrimoni religiosi. Lo scopo è quello di aiutare le coppie under 35 che decidono di sposarsi in chiesa non solo dal punto di vista economico. Ma ecco chi può richiederlo e cosa prevede.
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Cosa è il bonus matrimonio
Il bonus per il matrimonio religioso che si svolge in chiesa è una detrazione sull’imposta lorda IRPEF del 20%, che potrebbe essere riconosciuta nella dichiarazione dei redditi per le spese documentate legate a questa celebrazione. Il bonus, che come appena accennato è dedicato alle coppie di under 35, permetterebbe di detrarre spese come l’addobbo floreale, gli abiti per gli sposi, il servizio di ristorazione, il servizio di acconciatura e il servizio fotografico.
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Chi ne ha diritto
Secondo quanto si legge nell’AC n. 97, questo bonus spetterebbe alle coppie di non meno di 35 anni di età che contraggono matrimonio religioso e che sono in possesso di: cittadinanza italiana da almeno 10 anni; un indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), riferito al reddito dichiarato all’anno precedente, non superiore a 23.000 euro a coppia, ovvero non superiore a 11.500 euro a persona.
Come funziona il bonus matrimonio
La detrazione del bonus per il matrimonio religioso funziona come ‘sconto’ sull’IRPEF dovuta, che viene riconosciuto in fase di dichiarazione dei redditi. Nel caso specifico, la detrazione proposta del 20% viene calcolata sull’importo massimo di 20.000 euro da ripartire tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo. Queste spese potrebbero poi essere ‘scaricate’ nella dichiarazione dei redditi (come già avviene per le spese detraibili nel modello 730 2024). Ai fini del riconoscimento del bonus è necessario effettuare i pagamenti delle spese con bonifico oppure con carta di debito o di credito. Non è consentito pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.
Quando arriva
Il bonus matrimonio religioso entrerà in vigore in maniera strutturale non appena la proposta di legge AC n. 97 sarà approvata dai due rami del Parlamento e pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
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