I più ricchi del pianeta sembrano prepararsi febbrilmente a un futuro catastrofico, con il timore di un’imminente guerra nucleare o di nuove e letali pandemie. Quello che potrebbe sembrare il soggetto di un film di fantascienza è invece una realtà concreta: i miliardari stanno investendo in bunker antiatomici sparsi in tutto il mondo, progettati per garantire la loro sopravvivenza durante il tempo necessario alla decontaminazione della superficie terrestre. Non è una trama da Netflix, è la realtà.
Bunker di lusso: un rifugio a 5 stelle
L’idea di trascorrere un periodo prolungato sotto terra non sembra impensierire troppo questi privilegiati, che si assicurano rifugi ben lontani dall’immagine di cupi e grigi rifugi antiatomici del passato. Questi bunker sono dotati di ogni tipo di comfort, e secondo Al Corbi, presidente di Safe (Strategically Armored & Fortified Environments), c’è sempre più attenzione all’intrattenimento. “Se devi vivere sottoterra, che almeno sia divertente”, afferma Corbi, il cui lavoro consiste proprio nel progettare e allestire questi rifugi su misura.
La necessità di distrazione non è un lusso di poco conto, considerando che sopra la superficie, miliardi di persone potrebbero essere annientate da conflitti o epidemie. I bunker di lusso degli anni ‘70, già simili a stanze d’albergo, oggi vengono considerati obsoleti. I ricchi clienti di Corbi vogliono molto di più, spingendo i confini della sopravvivenza ultra-lusso verso nuove sofisticazioni.
Grattacieli blindati
La nuova tendenza non è limitata a semplici bunker: si tratta di blindare interi edifici con rifugi sotterranei integrati. Un esempio estremo è quello del multimiliardario indiano Mukesh Ambani, la cui residenza a Mumbai si erge su 27 piani, protetti da sistemi di sicurezza avanzati. Oltre al bunker sotterraneo, l’edificio è dotato di porte blindate, sistemi di accesso biometrici, un fossato di 9 metri e perfino cannoni ad acqua capaci di abbattere droni o elicotteri. La soluzione definitiva per chi cerca rifugio: un liquido infiammabile che può incendiare l’acqua del fossato per respingere chiunque si avvicini in cerca di aiuto.
La paranoia di Zuckerberg e Gates
Il settore della sicurezza privata ha registrato un’impennata di richieste da quando figure come Mark Zuckerberg e Bill Gates hanno iniziato a costruire rifugi sotterranei nelle loro proprietà. Zuckerberg, ad esempio, ha iniziato l’anno scorso a realizzare una vasta casa alle Hawaii con un bunker annesso. Stessa strategia adottata da Gates. Secondo Corbi, i miliardari sono sempre più preoccupati per le minacce globali alla loro salute, come il bioterrorismo o nuove pandemie virali.
Nei loro rifugi, oltre a farmacie ben fornite di medicinali di emergenza e sale operatorie, i miliardari fanno costruire spazi per il divertimento come cinema, piste da bowling e piscine. Non mancano tunnel sotterranei che fungono anche da piste per go-kart, in un’esibizione di lusso estremo che sembra avere un’unica controindicazione: prima o poi, anche i più ricchi dovranno uscire dai loro rifugi. E la domanda è: saranno soddisfatti di ciò che troveranno una volta tornati alla superficie?
L’ossessione dei miliardari per la sicurezza non fa altro che evidenziare la crescente disparità tra chi può permettersi di prepararsi a ogni catastrofe e il resto del mondo, che dovrà affrontare eventuali disastri senza simili mezzi di protezione.