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Boom di targhe “polacche” su scooter e auto, cosa c’è dietro lo strano fenomeno. L’inchiesta (VIDEO)

Se avete girato per le strade di grandi città italiane di recente, non ti sarà sfuggito un curioso aumento di veicoli con targhe straniere, soprattutto quelle con la sigla PL, che identifica orgogliosamente la Polonia. Ma perché questo improvviso influxo? E soprattutto, è legale?

L’incremento di veicoli polacchi è legato a un drammatico aumento delle polizze RC auto, salite del 7,1% nell’ultimo anno, superando di gran lunga il tasso di crescita di altri settori. Secondo l’IVASS, per assicurare un veicolo in Italia si paga il 27% in più rispetto alla media europea. Un gap così significativo ha spinto molti a cercare alternative.

Il programma RaiTre “FarWest” ha documentato come Napoli sia diventata la capitale italiana delle targhe straniere, con ben 35.000 veicoli polacchi su un totale di 53.000 in tutto il Paese. Il giornalista Salvo Sottile ha persino suggerito che Napoli stia diventando “la periferia di Varsavia” per via di questo fenomeno.

Ma come funziona esattamente questo stratagemma e quali sono le implicazioni legali? I motocicli vengono spediti in Polonia per una nuova immatricolazione: dall’Italia diventano polacchi. Un’agenzia locale gestisce la “radiazione per esportazione”, seguita da una riconfigurazione sotto contratto di noleggio con una nuova società intestataria. Questo passaggio in genere riduce drasticamente i costi assicurativi, da un’incidenza annuale italiana di 2000-2500 euro a soli 300-350 euro.

Il fenomeno si estende anche alle auto, che vengono “ripiazzate” in Polonia per una seconda immatricolazione, aggirando così le costose assicurazioni italiane. Tuttavia, come sottolinea il Corriere della Sera, le compagnie assicurative polacche sono note per ritardi nei pagamenti dei sinistri, quando non addirittura per fallimenti improvvisi, lasciando i proprietari senza protezione.

La domanda sorge spontanea: in caso di incidente tra due veicoli polacchi, chi si assume la responsabilità? La risposta è tutt’altro che chiara, specialmente considerando che i mediatori che operano in Italia per assicurazioni straniere non sempre godono di una reputazione impeccabile.

In sintesi, mentre l’idea di risparmiare sui costi delle assicurazioni può sembrare allettante, è cruciale considerare anche i rischi associati. La pratica delle targhe polacche, sebbene diffusa, rimane un terreno minato di incertezze legali e pratiche discutibili, dove la convenienza potrebbe rivelarsi una trappola per i più sprovveduti.