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Borghezio a processo per sputi a un capotreno, chiede aiuto a Bruxelles

Il prossimo 14 febbraio il Parlamento di Bruxelles dovrà decidere se ‘salvare’ Mario Borghezio da un processo che lo attende ad Imperia. L’ex parlamentare europeo è accusato di aver aggredito con minacce e persino sputi il controllore di un treno sul quale sette anni fa pretendeva di viaggiare senza pagare il biglietto. Veemente protesta che gli è costata una denuncia e ora il processo. Ma Borghezio, intervistato dal Fatto Quotidiano, si difende e invoca l’immunità parlamentare.

Mario Borghezio

Mario Borghezio dovrà presentarsi di fronte ai giudici del Tribunale di Imperia per rispondere dei reati di minaccia, oltraggio a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio. L’episodio incriminato risale al 13 giugno 2015 a bordo del treno italo-francese ‘Thello’, nel tratto tra Ventimiglia e Nizza. L’allora eurodeputato del Carroccio, si legge nell’atto di citazione a giudizio, “pretendeva di poter viaggiare senza acquistare il relativo biglietto di trasporto, in quanto riteneva che ciò gli fosse consentito poiché ricopriva le cariche di deputato presso il Parlamento italiano e il Parlamento europeo”.

“Lei non sa chi sono io. Le faccio rapporto alle alte sfere e poi vedremo, voglio parlare con il suo superiore. – così Borghezio si sarebbe rivolto al controllore – Intanto io salgo a bordo, poi vedremo. Intanto io posso pagare tutte le ammende del mondo. Vedremo se pago. Io le faccio rapporto”, avrebbe poi aggiunto, arrivando persino a sputare addosso al malcapitato. Reazione che aveva costretto il capotreno a chiedere l’intervento della polizia.

“Figuriamoci, non ho mai sputato a nessuno in vita mia. Al massimo gli sarà arrivata qualche goccia di saliva”, si difende oggi Borghezio intervistato dal Fatto Quotidiano, ripercorrendo quanto accaduto quel giorno. La sua versione ovviamente è totalmente diversa da quella dell’accusa. Lui si sarebbe limitato a prendere quel treno perché aveva appena perso una coincidenza aerea. La colpa sarebbe tutta del controllore che non gli avrebbe nemmeno permesso di pagare il biglietto direttamente sul treno.

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