Botta e risposta al veleno tra Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia Viva alla Camera dei Deputati, e il giornalista Andrea Scanzi. La deputata aveva infatti definito l’opinionista “un giornalista pagato per insultarci costantemente”, sostenendo che avesse “saltato la fila” per ottenere la somministrazione del vaccino. Pronta la replica del diretto interessato, che attraverso Facebook è andato al contrattacco: “Leggo che Lady Etruria, una che in centro ad Arezzo non si vede forse dai tempi del governo Badoglio perché è riuscita in un amen a farsi odiare quasi da tutti, contribuendo eroicamente a consegnare la città alla destra e a regalarci mesi e mesi di titoloni sui giornali per avvincenti motivi bancari, mi ha dedicato parole assai affettuose”.
Scanzi ha poi elencato una serie di accuse mosse a suo danno da Boschi, come quella di essere “un caregiver” e di aver fatto “prevalere la sua arroganza e le sue menzogne”. Per poi commentare: “Quanto affetto! L’erede di Tina Anselmi e Tina Pica si è odiosamente dimenticata di accusarmi pure della strage dell’Italicus, del mio ruolo di primo piano nei fattacci di Ustica e dei miei rapporti stretti col mostro di Firenze. Peccato. Come sempre le capita, la signorina Boschi, che per sua stessa promessa doveva smettere quattro anni e mezzo fa di fare quello che in realtà non ha mai iniziato a fare, ovvero politica, sbaglia sempre tutto lo sbagliabile. In questo era e resta straordinaria, come tutti gli ultrà renziani”.
“Lady Etruria – ha spiegato poi Scanzi – ha inanellato bugie su bugie nel suo post, nonché carinerie per le quali la ringrazio così tanto che ci rivedremo presto in altra sede. Ribadisco ogni cosa da me detta e scritta in questi (per me assurdi e sgradevolissimi) giorni. È stato tutto cristallino, regolare e alla luce del sole. Al punto tale che sono stato io, non altri, a dare (orgogliosamente) la notizia del mio vaccino. E ‘’ho fatto in una pagina che ha 2 milioni e 100mila followers, ovvero 2 milioni e 100mila elettori in più rispetto a quelli che temo possa vantare la peggiore (ops) ex ministra nella storia della Seconda Repubblica italiana”.
“Se avessi voluto fare il furbo non avrei dato la notizia del mio vaccino. Non avrei rispettato le regole. Non avrei aspettato quasi un mese la chiamata da ‘panchinaro’. Non avrei scritto in ogni messaggio delle chat con il mio medico ‘Non sono la priorità, chiamatemi solo se proprio buttate la dose’. E non mi sarei vaccinato (orgogliosamente e per dare un segnale) al Centro Affari di Arezzo, davanti a tutti, bensì in un luogo più appartato. Sono sotterfugi che lascio ad altri statisti. C’è chi incontra Bin Salman e chi si vaccina (con un vaccino che quel giorno non voleva fare nessuno) per dare un segnale agli italiani. Ognuno ha la sua scala di valori.
“Nel salutare – satollo d’amor – l’esimia Mary Helen Woods, esprimendole solidarietà e vicinanza per quella sua sontuosa prosa da terza elementare e per quella sua tenerissima dialettica da Supervicky, la ringrazio una volta di più per avere aperto la crisi più scellerata e colpevole del mondo dentro una pandemia: in un mondo normale, dopo un gesto così politicamente irricevibile resterebbe solo da andare a sculacciare i billi della Valdichiana (con rispetto parlando. Per i billi)”.
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