La vecchia Lega Nord di Umberto Bossi ha i giorni contati: sabato 21 dicembre Matteo Salvini la manderà definitivamente in pensione, trasformandola in una sorta di bad company con annesso buco da 49 milioni di euro. Stando a quanto anticipato da Repubblica, al centro congressi Leonardo da Vinci di Milano nascerà una nuova entità, Lega per Salvini Premier, nella quale confluiranno le sezioni regionali autonome create davanti ai notai nei mesi scorsi senza clamore.
Avrà così inizio la cosiddetta “fase due”, con il definitivo pensionamento dei vecchi slogan tanto cari ai leghisti duri e puri: niente più divisioni tra Italia settentrionale e meridionale, niente più inni alla Padania libera. La nuova Lega di Salvini sarà una federazione di partiti regionali, autonomi da un punto di vista finanziario, che si chiameranno “Lega Lombardia Salvini premier”, “Lega Sicilia Salvini premier” e così via. Ognuna di queste leghe avrà un proprio statuto e un proprio conto corrente. Un modo, quest’ultimo, per evitare che eventuali “problemi” sul finanziamento al partito arrivino al cuore del partito.
Da mettere in conto, inevitabilmente, che il passaggio di sabato finisca per creare qualche malumore nel partito. Non a caso, spiega Repubblica, “nel riservatissimo regolamento del congresso diffuso solo ai delegati si fa riferimento a regole a dir poco ‘sovietiche’ sul voto del nuovo statuto. Innanzitutto i delegati saranno dotati di ‘un braccialetto inamovibile da tenere sempre in vista’, una sorta di controllo per evitare che non addetti ai lavori possano accedere alle aree riservate”.
“Ma soprattutto, all’articolo dieci, vengono fissate delle procedure paradossali per proporre modifiche allo statuto scritto in questi mesi da Roberto Calderoli: le proposte di modifica dovranno essere firmate da ‘almeno 150 delegati’ e consegnate alla commissione per il congresso entro e non oltre giovedì 19”. Inoltre, anche se qualcuno riuscirà a raccogliere 150 firme, magari per inserire alcuni riferimenti alla cara Padania, comunque “in caso di approvazione dello statuto non si procederà al voto degli emendamenti”.
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