“Gli ho detto di no per tre volte. Di non iniziare i lavori, perché non c’erano le condizioni per dare il via libera”. Sono queste le parole pronunciate davanti ai magistrati dalla testimone chiave dell’inchiesta sull‘incidente ferroviario di Brandizzo. Si tratta di una giovane funzionaria dell’ufficio movimento di Rfi. Ora però a mettere ancora di più nei guai il tecnico Antonio Massa, già indagato insieme all’altro unico superstite della tragedia, è un video girato da collega poi morto Kevin Laganà.
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Strage di Brandizzo: il video di Kevin che inchioda Massa
“Ragazzi cominciamo. Quando dico ‘treno’ spostatevi. Quando dico treno andate da quella parte perché i treni passano di là”. Sono le parole pronunciate da Antonio Massa che si sentono chiaramente nel video girato da Kevin pochi minuti prima della tragedia. Il 22enne era il più giovane dei cinque operai travolti e uccisi dal treno a Brandizzo. Ha girato il video per circa un’ora mercoledì notte.
Nelle immagini del video girato da Kevin e ora a disposizione della procura di Ivrea, lui e i suoi colleghi sorridono e scherzano tra di loro. “Non abbiamo ancora neanche l’interruzione”, ironizza qualcuno, inconsapevole di quello che sta per accadere.
Ma Antonio Massa viene messo nei guai anche dalla testimone, di appena 25 anni, che la notte del 30 agosto scorso, quando è avvenuto l’incidente ferroviario a Brandizzo, aveva comunicato per ben tre volte di non iniziare i lavori sui binari. Era dalla sala di controllo della stazione di Chivasso che aveva parlato con Massa, il responsabile della sicurezza di Rfi. Secondo quanto si apprende, nonostante le sue chiare e decise istruzioni, Massa avrebbe dato il via libera alla squadra di operai della Sigifer per iniziare a lavorare senza alcuna autorizzazione scritta.
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