Una pseudo-intervista inserita in un manifesto di 87 pagine, quella rilasciata da Brenton Tarrant a un suo alter ego. L’uomo, uno dei membri del commando che effettuato i due attentati nelle moschee neo-zelandesi, ha spiegato che l’azione è stata necessaria di fronte a “l’invasione straniera”. “Per mostrare agli invasori che le nostre terre non saranno mai le loro terre”, perché “finché un uomo bianco vive ancora, non conquisteranno mai le nostre terre e non sostituiranno mai il nostro popolo”.
La grande “paura” di Tarrant era la “sostituzione culturale, etnica e razziale del popolo bianco”, arriva addirittura a definirlo “genocidio bianco”. Un profondo desiderio di “vendetta”: “Vendicarsi dell’asservimento di milioni di europei prelevati dalle loro terre dagli schiavisti islamici, vendicarsi dagli invasori e le centinaia di migliaia di morti causati da invasori stranieri nelle terre europee nel corso della storia”. “Vendicare Ebba Akerlund” bambina svedese uccisa nell’attentato di Stoccolma del 2017.
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Intollerante sicuramente in quanto “le uniche virtù di una nazione morente sono la tolleranza e l’apatia e io queste non le voglio”. Dice di rappresentare “milioni di europei e i popoli etno-nazionalisti che vogliono vivere in pace tra la propria gente”. Non appartiene a nessun gruppo politico sebbene “abbia interagito con molti di questi”. Ha deciso da solo “contattato i rinati Cavalieri Templari per una benedizione a sostegno dell’attacco”.
Elogia “le forze armate europee che fanno parte dei gruppi nazionalisti”. Si ispira a Luca Traini che a Macerata aprì il fuoco per “vendicare la morte di Pamela Mastropietro”, al Doge veneziano Sebastiano Venier che combatté i Turchi nella battaglia di Lepanto e a molti altri suprematisti bianchi che compirono attentati contro “gli invasori”.
Salvini benedice reazionari, anti-abortisti, omofobi, maschilisti