L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europa imporrebbe alla Nazione di ritornare a percorrere la strada dell’austerità. E’ questo l’allarme lanciato dal primo ministro inglese David Cameron, che a pochi giorni di distanza dal referendum prova a sferrare un altro duro attacco al fronte pro Brexit (ultimamente dato sempre più avanti nei sondaggi).
Intervenendo sulla carta stampata e anche in un talk show della Bbc, Cameron prova a far capire agli inglesi gli scenari che si aprirebbero nel caso in cui dovesse passare la Brexit: «Uscire dall’Ue significherebbe creare un buco fino a 40miliardi di sterline nelle nostre finanze, così da non riuscire nemmeno più a pagare le pensioni». «Se gli inglesi voteranno per uscire, molti dei nostri progetti salteranno in aria – avverte il premier inglese – per cui dovremo rinegoziare un trattato con l’Europa e potrebbero volerci dieci anni. Dieci anni letteralmente persi per il nostro Paese».
Decidendo di rimanere nell’Unione Europea, invece, gli inglesi avranno un Paese più stabile e più certezze anche nella loro stessa vita.
Solo pochi giorni fa anche la Germania, per voce del suo ministro dell’Economia, era intervenuta direttamente nella questione augurandosi un risultato pro Europa. E intanto il 23 giugno si avvicina inesorabile, con l’apprensione non solo di Cameron, non solo dell’Europa, ma soprattutto dei mercati finanziari che già in diverse occasioni hanno mostrato primi segni di insofferenza verso una eventuale Brexit.
Viviana Bottalico