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“Soldi russi ai Tory”. Brexit, bufera su Johnson. E lui blocca la pubblicazione dei dati

Le elezioni americane che hanno portato Trump alla Casa Bianca. Gli scandali tutti in salsa italiana sul referendum costituzionale che ha portato alle dimissioni di Matteo Renzi. I dubbi sul potere elettorale conquistato dalla Lega e la famosa (presunta) tangente del Metropol. La questione mediorientale… Queste sono solo alcune delle vicende legate alle infiltrazioni russe nella politica di mezzo mondo in momenti cruciali per le svolte di alcuni stati nazionali. Dopo questa significativa serie (e mancano all’appello tante altre vicende), è polemica anche in Gran Bretagna sulle interferenze russe nella politica, in particolare sulla questione Brexit, e sui milioni che oligarchi russi avrebbero versato al partito conservatore, i Tories.

I dettagli su attività di spionaggio e interferenza da parte russa sono contenuti in un rapporto della Commissione parlamentare Intelligence & Sicurezza che aveva già ricevuto il via libera dei servizi britannici e avrebbe dovuto essere pubblicato a inizio novembre. Il Governo di Boris Johnson però ha bloccato la pubblicazione del rapporto, rinviandola a dopo le elezioni del 12 dicembre. Alle proteste dei partiti di opposizione e della stessa Commissione per la decisione ora si è aggiunta la voce di Hillary Clinton. L’ex segretario di Stato americano, candidata alle presidenziali 2016, ha dichiarato stamani che è “inspiegabile e vergognoso” che il Governo britannico non abbia pubblicato il rapporto. La campagna elettorale negli Usa era stata fortemente influenzata dalla Russia, ha ricordato la Clinton, ma gli americani non lo hanno saputo fino a dopo il voto che ha portato alla vittoria di Donald Trump e all’inchiesta Mueller.

“Non ci sono dubbi che sia negli Usa che in Europa la Russia è decisa a influenzare la politica delle democrazie occidentali non per il loro bene ma a proprio beneficio -, ha detto la Clinton -. Per questo ogni persona che vota in Gran Bretagna ha il diritto di conoscere i contenuti del rapporto prima di votare”. Come riporta Il Sole 24 Ore, “il rapporto esamina prove raccolte dai servizi segreti britannici sui tentativi della longa manus del Cremlino di influenzare l’esito sia del referendum sulla Ue del 2016 che le elezioni politiche del 2017. La Commissione ha anche raccolto testimonianze di numerosi esperti, giornalisti, dissidenti e persone coinvolte. Il rapporto, completato in marzo, ha passato tutti i vari stadi di approvazione necessari ed è stato consegnato a Downing Street il 17 ottobre con l’aspettativa che sarebbe stato reso noto pochi giorni dopo”.

La decisione su quando renderlo noto dipende solo dal premier, che ha preferito rinviare “per evitare controversie in vista delle elezioni” ma ha respinto le accuse di voler insabbiare verità scomode per non perdere voti. Secondo rivelazioni del Sunday Times, la vera ragione è che il rapporto rivela dettagli degli stretti rapporti di Johnson con nove oligarchi russi che avrebbero versato milioni al partito conservatore.

 

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