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“Positivo al Covid? Non lo so, io sto bene”. Briatore, prime parole dall’ospedale

Flavio Briatore sta bene e ci tiene a tranquillizzare tutti. In un primo momento le sue condizioni erano state definite “serie” da parte de L’Espresso che aveva lanciato lo scoop del suo ricovero per positività al Covid. Briatore telefona al Corriere e racconta tutto a Candida Morvillo: “Ho solo una prostatite forte, domenica sera sono andato al San Raffaele a Milano e mi hanno ricoverato. Ricoverato per Covid-19. Intanto che ero qui, ho fatto il tampone e ancora non so se sono positivo. Può darsi che lo sia, coi venti che ci sono in Sardegna…”. Che sintomi ha? “Un’infiammazione alla prostata e quasi nient’altro. Ma mi sento bene, molto”.

E la polmonite? A questo punto, Briatore si scusa: “Sono entrati due dottori e uno è grande e grosso”. Riaggancia. Riemerge con un WhatsApp un’ora dopo. Scrive che è sotto flebo: non può più parlare. Alla domanda se abbia l’esito del tampone, risponde solo che sta bene. Nel pomeriggio, un comunicato di Billionaire Life aveva parlato di “leggera febbre e sintomi di spossatezza”, precisando che le condizioni dell’imprenditore erano “stabili e buone”. Mentre i tamponi a tappeto sui lavoratori del Billionaire risultano quasi tutti positivi.

Il focolaio nel locale di Porto Cervo si era scoperto il 18 agosto, con sei camerieri occasionali positivi. I dipendenti erano stati isolati negli appartamenti dell’azienda e sottoposti a tampone. Tampone che evidentemente Briatore non ha ritenuto di fare. Domenica 23, fra l’altro, si è saputo che era positivo l’allenatore Sinisa Mihajlovic, con cui aveva giocato a calcetto a Ferragosto. Nel frattempo, il 18, Briatore lascia Porto Cervo, passa da casa a Montecarlo.

Sui social, a migliaia, ricordano che proprio Briatore ce l’aveva coi virologi (“avete terrorizzato il Paese”). Si fa ironia sul fatto che sia in cura dal dottor Alberto Zangrillo (“un negazionista curato da un altro negazionista”) e c’è anche chi scrive che Briatore il Covid se l’è meritato. Ma quella è gentaglia che non merita nemmeno attenzione. Il male non si augura mai, a nessuno.

 

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