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Infermieri rifiutano il vaccino, in Puglia gli bloccano lo stipendio e li sospendono dal servizio

Fa molto discutere la decisione presa dalla Asl di Brindisi contro il personale no-vax: sospensione dallo stipendio e dal servizio fino alla fine dell’anno. È questa la sanzione inflitta a cinque suoi dipendenti che si sono rifiutati di sottoporsi al vaccino anti Covid. “I provvedimenti – riporta il Corriere – sono stati firmati dal direttore generale dell’azienda sanitaria Giuseppe Pasqualone. È la svolta di un braccio di ferro che a Brindisi va avanti da mesi tra i vertici della sanità locale e un nutrito gruppo di lavoratori che fino a oggi non hanno voluto immunizzarsi contro il coronavirus”. (Continua a leggere dopo la foto)

La sospensione ha colpito quattro infermieri e un tecnico di laboratorio mentre un medico, anch’egli su posizioni no vax, ha ricevuto una diffida. “La Asl di Brindisi aveva più volte sollecitato i dipendenti restii al vaccino a sottoporsi al farmaco e a esporre le ragioni del loro rifiuto. Nel frattempo erano stati tutti posti in ferie forzate. Il 21 maggio scorso avevano ricevuto un nuovo invito a farsi vaccinare, ma la risposta era stata ancora una volta negativa; anzi, alcuni di loro hanno chiesto di poter riprendere normale servizio”. (Continua a leggere dopo la foto)

Da qui la decisione di passare a una sanzione disciplinare più dura. A Brindisi sarebbero ancora una sessantina i sanitari che rifiutano la protezione anti Covid; l’azienda sanitaria sta valutando caso per caso le loro ragioni. “Attualmente la vaccinazione contro il coronavirus non è obbligatoria in Italia ma più volte e da più parti ci si è chiesti se la libertà di scelta possa essere tollerata da chi lavora in ospedali e ambulatori. Nel frattempo le Asl sono andate avanti in ordine sparso: c’è chi ha destinato il personale riluttante a mansioni non a contatto con i pazienti, chi ha fatto ricorso alle ferie forzate e chi, come accaduto a Brindisi allo stop alla retribuzione”.

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