Non è certo la prima volta che Renato Brunetta rilascia dichiarazioni che fanno discutere. Stavolta l’obiettivo del ministro della Pubblica Amministrazione non sono i tanto odiati no vax, ma quei ‘fannulloni’ dei dipendenti pubblici. “Basta far finta di lavorare in smart working”, tuona il ministro scatenando la reazione furiosa dei sindacati di categoria.

“Basta far finta di lavorare in smart working. – questa la provocazione di Renato Brunetta che scatena l’ira dei sindacati – Il governo Draghi ha fatto una grande scelta: vaccini e presenza, vaccini e gente sul posto di lavoro. Non lo smart working, non chiudersi in casa e non vaccinarsi. Ma vaccini, vaccini, vaccini, con tutti gli strumenti possibili. Piuttosto che chiusi a casa, con il telefonino sulla bottiglia del latte a fare finta di fare smart working, perché diciamocelo, a fare finta di lavorare da remoto, a parte le eccezioni che ci sono sempre”, conclude.

Parole che provocano la reazione immediata di Tania Scacchetti, segretaria confederale Cgil, responsabile della contrattazione pubblica e privata. “La dichiarazione del ministro, oltreché scorretta e poco rispettosa, è anche falsa. – contrattacca la sindacalista con altrettanta durezza – È come se volesse affermare che il lavoro in modalità agile (o meglio da remoto), che abbiamo dovuto svolgere in questi due anni di pandemia, non è stato lavoro. Che, cioè, non è stato lavoro produttivo. Quello che dispiace di più delle parole del ministro Brunetta è la logica sempre punitiva e di controllo associata alla prestazione lavorativa. Questo è inaccettabile. Perché non è vero che sono efficiente solo se sto in ufficio e mi puoi controllare”, conclude.

“Il ministro Brunetta non perde occasione per attaccare i dipendenti pubblici. – si legge in una nota dell’Usb pubblico impiego – Non ci resta che continuare a rigettare puntualmente al mittente le accuse di fannullonismo. Ricordando, numeri alla mano, i dati sulla produttività durante lo smart working”. Molto simile la replica di Sandro Colombi, segretario generale Uil, Pubblica Amministrazione: “Con regolare continuità il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, occupa la scena mediatica grazie a dichiarazioni sopra le righe. I lavoratori pubblici da ‘volti della Repubblica’ tornano a essere i vituperati fannulloni”.
Potrebbe interessarti anche: Brunetta incendia i social: “Su obbligo vaccinale over 50 siamo i primi in Europa”